L’aiuola dove i ducetti che comandano le sorti del verde milanese scaricheranno 100 tronchi morti, nel 1862 presentava la vasca del Balzaretti, l’architetto che era stato incaricato dell’ampliamento dei Giardini.
Era una bellissima vasca ornamentale, simile alla pesciera che ancora oggi abbellisce il giardino della Guastalla. Era piena di pesci, rospi, ranocchie e ninfee, e per questa ragione i milanesi la soprannominarono scherzosamente,“sciattera” (da sciatteria, in milanese significa nido di rospi, pantano, palude).
Fu eliminata nel 1881 con l’ultimo progetto dell’architetto Alemagna, ma ancora oggi si possono intravedere gli impianti idraulici nei locali murati, e in stato di abbandono, sotto il piano stradale di via Palestro.
Sciatteria è proprio il termine che calza a pennello oggi con quella idea di trasformarla in una sorta di cimitero di tronchi morti.
Dal 2017 AGIAMO l’ha presa in cura sia con il lavoro dei suoi soci, che con quello coordinato dei volontari delle tante aziende sensibili alla cura della cosa pubblica, che, ogni settimana, da una cooperativa sociale di giardinieri professionisti pagati con i soldi dei suoi soci.
In questi sette anni abbiamo dedicato a questa aiuola migliaia di ore di lavoro e diverse migliaia di euro.
A marzo scorso, dopo che tutti gli alberi del lato verso corso Venezia, erano caduti con il temporale del 25 luglio, abbiamo piantato un cedro del Libano alto 8 metri. Al centro dell’aiuola ci sono anche due bei gruppi di rose e forsizie ed è da tempo immemore un’area nei quali i cani possono essere lasciati senza guinzaglio.
In conclusione, l’orrendo progetto di invadere questa bellissima aiuola storica con tronchi morti lasciati a marcire, è inconcepibile e non può che indignarci. È ovvio che sarà praticamente impossibile la fruizione, la manutenzione della aiuola e la piantumazione di alberi vivi, ma non solo, questo progetto è incompatibile proprio con la natura e la destinazione stessa del luogo che non può avere il parere favorevole della soprintendenza.
Nei nostri 8 anni di vita abbiamo dovuto sopportare tanti obbrobri (l’elenco è assai lungo per cui preferiamo lasciare parlare le immagini che abbiamo postato sui nostri social) ma questo li batte tutti e non lo subiremo passivamente.
(Agiamo Smici dei Giardini pubblici Montanelli)
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