«Probabilmente bisognerà aspettare la fine dell’anno in corso per vedere effettivamente circolare i “nuovi Taxi” relativi alle licenze rilasciate recentemente sulla città di Milano. Questo perché, al netto dei tempi della burocrazia c’è tutto un processo necessario di formazione e abilitazione alla professione -spiega Emilio Boccalini, vice presidente di Taxiblu 02.4040 il più grande radiotaxi di Milano- che spesso si ignora. Io non sono neanche mai stato totalmente contrario al rilascio di nuove licenze, ma ho sempre sostenuto che sul numero e sulle modalità si dovesse fare una riflessione seria. Intanto su come queste impatteranno sul lavoro di chi già c’è, oltre che sul sistema del trasporto nel suo complesso. Perché se diciamo 500, poi 1000, poi 2000 licenze in più ma non verifichiamo di volta in volta gli effetti positivi e quelli negativi, non miglioriamo un servizio, ma giochiamo a dare i numeri come alla roulette. Peccato che non sia un gioco ma ci sia in ballo il lavoro di chi ha investito per farlo e non poco. Al netto dei numeri e degli impatti va da sé che se poi a ruota il trasporto pubblico locale di linea non va a rafforzarsi e stabilizzarsi a sua volta, ogni qual volta ci saranno criticità, le code ai Taxi saranno inevitabili se sono poi l’unico mezzo in circolazione. E altro che mille. Per sostituirsi a metro e bus non ne basterebbero forse nemmeno il triplo. Quindi se il sistema del trasporto non cambia e si rafforza nel suo complesso, invece che un servizio migliore rischiamo che non cambi nulla e anzi di creare più disagi. Agli utenti e agli operatori Taxi, compresi quelli “freschi” di licenza».
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