chiuso campo rom Bonfadini

VIA BONFADINI, sgombero ex campo Rom. Pozzani (F.I) “L’errore comunque della sinistra nelle assegnazioni”

Milano

È stato chiuso il campo rom autorizzato di via Bonfadini, aperto nel 1985. La chiusura fa seguito a un lungo percorso avviato dall’Amministrazione comunale lo scorso aprile in accordo e collaborazione con la Prefettura, nel solco della strategia di superamento dei campi autorizzati portata avanti da diversi anni. A partire da ieri per l’area inizia un processo di rigenerazione a beneficio della città: verrà messa in sicurezza e quindi conferita a SogeMi per lo sviluppo e la realizzazione del progetto dei nuovi mercati all’ingrosso di Milano e l’ingresso porta Sud.

Rosa Pozzani, Capogruppo Forza Italia Municipio 4 e Responsabile Dipartimento Periferie, osserva: “Anche quando finalmente la sinistra si occupa di sicurezza sbaglia. Bene lo sgombero, ma pessima la decisione di assegnare case popolari scavalcando chi era in graduatoria per una giusta assegnazione.”

E racconta in una nota “Dopo aver ottenuto con la mia commissione municipale la dismissione del CAT – centro di accoglienza temporanea – di Bonfadini lì accanto nel Luglio 2018, ci sono voluti altri 6 anni per vedere finalmente ripristinare le condizioni minime di legalità e decoro per quell’ampia area adiacente il Parco Alessandrini e l’Ortomercato.

Ringrazio il Presidente di Sogemi dott. Ferrero che con il suo ambizioso progetto di rinascita e ampliamento dell’Ortomercato ha inglobato nel progetto l’area del campo riuscendo così ad ottenerne lo sgombero.

Ringrazio le Forze dell’Ordine intervenute questa mattina a gestire una situazione “calda” e delicata.

Soddisfazione per la definitiva chiusura dello storico campo di Bonfadini e l’imminente riqualificazione dell’area a opera di Sogemi, ma devo rilevare contemporaneamente il grave vulnus di questa operazione.

Vedere chi ha svolto all’ interno del campo attività quasi sempre illegali, che per anni e anni ha parassitato luce, acqua etc dalla comunità, passare davanti nelle liste d’attesa per l’assegnazione di un alloggio popolare ai moltissimi cittadini rispettosi della legalità che hanno fatto regolare domanda è concettualmente sbagliato.

Premiare chi occupa e delinque assegnando loro con priorità un alloggio popolare significa aumentare in ciascuno il senso di impunità già fortemente avvertito nelle nostre periferie.

 In tutto questo, con ben 6 anni di tempo per effettuare sgomberi ed eventuali riprotezioni dei nuclei famigliari aventi diritto, questa amministrazione non ha valutato caso per caso i nuclei famigliari presenti. Infatti, faccio un esempio: a un padre di tre bambini residente nel campo ma  con regolare impiego presso una nota azienda internazionale di vendita per corrispondenza con tre bambini regolarmente frequentanti le scuole nel Municipio 4 è stato assegnato un alloggio all’altro capo della città,  zona Niguarda, aggravando  di fatto il loro percorso di emersione dal disagio. I bambini, già in situazione di fragilità, saranno costretti a ricominciare da capo il percorso di integrazione nelle nuove scuole.

Una sinistra quindi quella della Giunta Sala che non si occupa a sufficienza di sicurezza a Milano, e quando lo fa, fa contestualmente danno.”

La cronaca da parte sua racconta “Negli anni il campo autorizzato si era progressivamente degradato, più volte la Polizia locale aveva dovuto intervenire dopo che stato individuato un traffico di veicoli rubati, spesso smontati e rivenduti a pezzi o bruciati e abbandonati nelle strade adiacenti. L’iter per la chiusura era stato condiviso nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, coordinato dalla Prefettura. La procedura era partita con la verifica delle presenze nell’area: il monitoraggio, svolto nei mesi scorsi a cura dei Servizi sociali e della Polizia locale, aveva evidenziato la presenza di 30 nuclei familiari di nazionalità italiana ovvero circa 90 persone presenti, delle quali oltre 30 minori. Nelle scorse settimane alle persone ancora presenti nel campo, circa la metà, era stata notificata un’ordinanza che intimava loro di lasciare l’area. Valutate le situazioni di vulnerabilità dai Servizi sociali, quindici famiglie hanno accettato l’offerta di soluzioni abitative temporanee alternative in alloggi SAT, secondo la normativa in vigore, proposte in tempo utile per la ripresa dell’anno scolastico 2024/2025, al fine di non compromettere la continuità di frequenza per i minori. Il campo di via Bonfadini è il quarto dei sette autorizzati e storicamente presenti a Milano ad essere stato chiuso, in attuazione delle linee guida approvate nel novembre 2012. Nel frattempo è stata chiusa anche una ventina di campi non autorizzati ma presenti in forma consolidata, fra cui l’insediamento presso il cavalcavia Bacula (2012), via Gatto-Cavriana (2012), via Airaghi (2013), via Brunetti-Montefeltro (2013), via Rubattino (2013), via Selvanesco (2013), via San Dionigi-Porto di Mare (2014), via Martirano 39 (2015), via Bonfadini-Zama (2021), piazza D’Armi (2022), via Vaiano Valle (2022). Il percorso è basato su tre principi: soluzioni di integrazione di welfare e casa secondo le regole in vigore, contrasto a illegalità e degrado, riqualificazione del territorio. È una strategia che intende favorire l’integrazione delle persone nel tessuto abitativo della città e non mantenerle in campi che sono luoghi di degrado per queste famiglie e spesso di gravi criticità igienico-sanitarie, di sicurezza e ambientali.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.