A Milano i saldi estivi del 2024 partono con l’handicap rispetto all’anno scorso. Iniziati il 6 luglio, dopo dieci giorni il confronto va in negativo. Meno 6% rispetto all’avvio del 2023 e, come al solito, i commercianti puntano il dito contro le date scelte. Iniziare i primi giorni di luglio, addirittura il 6 del mese, è un errore, commenta Gabriel Meghnagi, vicepresidente di Confcommercio Milano. In effetti, il sillogismo è limpido: se la città si svuota per le ferie estive, i negozi non possono fare affidamento solo sui turisti, comunque numerosissimi. Dalla rete del commercio, quindi, la richiesta è sempre la stessa: avviare i saldi già a fine giugno. Anche perché alle tradizionali fughe del weekend dalla città, disciplina che molti milanesi hanno sempre praticato nelle estati passate, quest’anno si aggiunge – come eredità della pandemia – lo smart working, che contribuisce a svuotare la città anche durante la settimana. È evidente però che anche la congiuntura economica presente sia uno degli elementi – se non il principale – da tenere in considerazione. A soffrire di più in questi primi giorni di saldi sono state le vie residenziali, a differenza di quelle commerciali che sono andate meglio perché frequentate dai turisti. L’unica nota positiva, sottolinea Meghnagi, è la preferenza dei clienti ad acquistare prodotti di abbigliamento nei negozi piuttosto che online, dove – in caso di insoddisfazione – si apre la partita del reso, con tutti i suoi fastidi. Nelle vie commerciali, come ad esempio corso Buenos Aires o corso Vittorio Emanuele, sul bilancio hanno inciso i turisti e un contributo lo ha portato anche il doppio concerto di Taylor Swift dello scorso weekend. In effetti, nelle arterie principali dello shopping, le cose non sono andate così male. Anzi, in certi casi sono anche migliorate rispetto al 2023.
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