MilanoPost politicamente corretto-stop Festa del papà

Sciocchezzaio corretto

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C’è una scuola, la romana comunale per l’infanzia Negri che ha deciso di non celebrare la Festa del Papà per omaggiare i bimbi cui manchi la figura del padre; in un futuro ci si attende l’abrogazione anche della Festa della Mamma nel caso l’assente sia la madre. Politicamente corretto. In passato ci sono state scuole che si sono opposte alle celebrazioni religiose natalizie per non umiliare i musulmani e ultimamente una forte minoranza islamica delle scolaresche sembra abbia imposto a tutti di celebrare il Ramadan con la chiusura della scuola.

Il santificabile antimafiosissimo sindaco democratico barese si è impennato contro l’ipotesi di scioglimento del consiglio comunale per le evidenti infiltrazioni criminali che indicano 14 famiglie padrone della città. Un conto probabilmente è Bari città, un conto è il palazzo del comune; due luoghi che nulla hanno a che vedere l‘una con l’altro.

Per non intimorire l’opposizione con la faccia feroce, per non inquietare il leader verde Bonelli con sguardo meloni-bonelliinquietante e oggettivamente non sapendo come trattenere le risa il premier Meloni in Parlamento ha coperto il viso ironicamente sotto la giacca, sotto la marea compulsiva di accuse per il ponte sullo stretto, per gli accordi con gli stati africani, per il conflitto d’interessi e per la bellicosità dimostrata in Ucraina. Bonelli che dal 2009, tristo lugubre ecologista reazionario, guida sotto diverse denominazioni, presidente, portavoce, coordinatore, i verdi italiani al disastro tra ignoranza apocalittica e superstizione antiscientifica, di solito le donne le riduce a marionette meteorine (vedasi la dimessa coportavoce Evi, la precedente de Petris, l’ex presidente Legambiente Muroni), se non addirittura monache come la Francescato, la cui autobiografia tratta del viaggio mistico con l’ Arcangelo. Proprio per evitare il pinkwashing del maschilismo bonellista, mastellismo o tabaccismo green, malattia senile dell’estremismo, la Meloni si è fatta scudo della giacchetta.

Diceva un comico Guzzanti, travestito da Veltroni, impegnato a trovare il papa straniero candidato del fronte democratico, ai fautori della lista Amedeo Nazzari che lui non era contrario al famoso attore, solo che Nazzari era morto. Anche il 70nne Purgatori, conduttore della 7 e della trasmissione Atlantide con gran desolazione sinistra, è morto ma i progressisti ancora non si arrendono. 4 medici sono indagati per omicidio colposo e le indagini giudiziarie vertono sull’inizio dell’infezione cardiaca e sulla presenza di metastasi.

Andrea Purgatori
Andrea Purgatori

Le perizie di squisito sapore antifascista cercano di trovare il sabotaggio nell’opera di divulgazione del Nostro dedito a ricordare permanentemente tutti i complotti ed i misteri di cui non si è trovato il bandolo e che hanno impedito ai buoni democratici di garantirsi il potere perenne. Mai, vivo il Purgatori, sarebbe stato possibile che i Giudici affermassero che non sono stati mai provati gli accordi tra mafia e Berlusconi, né che venisse respinta a Palermo la richiesta di confisca di beni a Dell’Utri, ereditati dal Cavaliere. Intanto i consulenti pilatescamente rimettono le determinazioni conclusive sulle responsabilità dei radiologi firmatari dei referti ad ulteriori  specialisti neuroradiologi. Nella migliore tradizione sinistra, con Purgatori siamo tornati ai processi ai medici di staliniana memoria. Così procede lo sciocco dibattito del Politicamente corretto imperante.

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