Allarme stipendi bassi a Milano: dipendenti ATM tra i più colpiti

Milano

L’emergenza stipendi bassi in Italia non passa inosservata. Nel triennio 2019-2021, si è registrato un declino nei salari in 22 province su 107, con perdite medie di 312 euro, a fronte di una crescita nazionale di 301 euro.

Mentre Milano presenta uno stipendio medio elevato, il reddito disponibile rappresenta oltre il 90% del totale, sottolineando le disparità regionali. Eppure, i milanesi non sentono di essere tra i più ricchi d’Italia: un’indagine della CGIL su 1.687.183 buste paga milanesi del 2020 rivela una media giornaliera di circa 123 euro (lordi), con notevoli differenze tra dirigenti, quadri e lavoratori interinali. La disparità di genere persiste in ogni settore, con uomini che guadagnano di più rispetto alle donne in ogni fascia di età.

Milano, inoltre, vive in costante aumento dei costi di vita. Nonostante le buste paga a Milano siano tra le più alte d’Italia, il reddito disponibile si posiziona tra i più bassi. Le recenti analisi condotte dal Centro Studi Tagliacarne evidenziano una situazione critica, con stipendi medi di 30.464 euro ma appena 3.131 euro di reddito disponibile.

L’Italia è l’unico paese europeo in cui i salari da lavoro dipendente sono diminuiti nel 2020 rispetto al 1990, mentre altre nazioni hanno registrato aumenti significativi. In particolare, l’OCSE riporta un calo del 2,9% in Italia, a differenza di Paesi come la Francia, l’Austria e la Germania.

La vita a Milano risulta particolarmente onerosa, con lavoratori intermittenti che guadagnano appena 47 euro al giorno, a fronte di una pressione fiscale del 15%. Tra questi, ci sono anche i dipendenti ATM.

Nessuno vuole più lavorare in ATM

Un tempo, il lavoro del tramviere o del conducente di metropolitane poteva risultare affascinante e desiderabile. Non oggi.

Un dipendente ATM qualsiasi dichiara di essere passato da 1.349 euro al mese nel 2008 a soli 1.484 euro oggi, mentre il carovita è aumentato drasticamente. Oltre agli stipendi bassi, i lavoratori del trasporto pubblico lamentano le lunghe giornate di lavoro e le condizioni non ottimali. La necessità di pagare i parcheggi per il proprio mezzo è solo uno dei molti ostacoli che si presentano, insieme turni che possono estendersi fino a 12-14 ore al giorno senza neanche una pausa di più di cinque minuti tra una corsa e l’altra.

Il conducente ATM, inoltre, deve pagare di sua tasca le abilitazioni alla guida e i corsi per la sicurezza dei passeggeri, che hanno un costo totale di circa 5000 euro. I cittadini non dovrebbero stupirsi dei numerosi scioperi che i dipendenti ATM hanno il diritto di organizzare spesso. Ma le cose sembrano non cambiare.

Il flop delle campagne di assunzione ATM

Si notano spesso, sui cartelloni alle fermate o in metropolitana, pubblicità di assunzioni in ATM. Tuttavia, l’azienda dei trasporti pubblici a Milano, affronta una grave carenza di personale, con 650 nuove assunzioni pianificate per il 2023 che non sono state coperte.

Anzi, l’azienda di trasporti milanesi ha registrato maggiori licenziamenti, calo di candidature e un allarme sicurezza sui mezzi. I sindacati attribuiscono la situazione al mismatch tra domanda e offerta, salari non competitivi e la crescente insoddisfazione dei dipendenti che lavorano molte ore al giorno in condizioni poco adeguate.

Gli sforzi di ATM per affrontare la carenza di personale includono la creazione di una academy interna, finanziamenti per la patente e alloggi a canoni calmierati. Tuttavia, i sindacati sottolineano che il problema principale risiede nei salari insufficienti, con altre aziende che offrono compensazioni nettamente superiori.

Conseguenze per i cittadini

La carenza di conducenti ha conseguenze dirette sulla puntualità dei mezzi di superficie, con ATM costretta a regolare le corse delle linee più problematiche. L’azienda cerca di incentivare le assunzioni, ma la situazione evidenzia la necessità di rivedere i salari e affrontare l’emergenza sicurezza a causa delle aggressioni al personale.

I sindacati e i rappresentanti politici richiamano l’attenzione sul problema salariale e sul costo della vita a Milano. L’intervento del governo è auspicato, ma nel frattempo, proposte come l’accesso a case comunali e l’istituzione di fondi per affrontare le spese di alloggio sono avanzate per alleviare la pressione finanziaria sui dipendenti.

L’emergenza stipendi bassi a Milano sta avendo un impatto significativo sul personale ATM, mettendo in luce le sfide che il settore dei trasporti pubblici sta affrontando. Mentre le soluzioni temporanee vengono adottate, la necessità di una revisione salariale e di interventi strutturali diventa sempre più evidente per garantire la sostenibilità del trasporto pubblico, il benessere dei lavoratori e anche dei cittadini.

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