Il Comitato formato da alberghi ed esercizi commerciali del quartiere, dal Gallia al Principe di Savoia a Mercato centrale, ha sottoposto un questionario a un campione di 200 tra dipendenti, clienti e residenti per disegnare una stazione a misura di donna
La consigliera Diana De Marchi (Città metropolitana): “Il problema sicurezza va affrontato entro i perimetri della comunità e della collaborazione tra cittadini e istituzioni”
– Vorrebbero più vigilesse donne, un punto di riferimento ben riconoscibile, magari segnalato con colori accesi rosa o rosso, al quale rivolgersi in caso di bisogno, più donne anche negli esercizi commerciali in modo da cambiare la sensazione che la Stazione sia un ambiente quasi esclusivamente maschile. Sono solo alcune delle proposte emerse da un questionario sulla percezione della Stazione centrale elaborato da Centrale District, comitato formato dai più grandi alberghi della zona, negozi, bar, luoghi ricreativi compreso Mercato Centrale, e sottoposto a un campione di 200 donne tra dipendenti, clienti, e residenti.
Le donne si sentono sicure in Stazione? Come la vedono e come la vorrebbero?
Ne è emerso un quadro omogeneo in cui le donne in generale non si sentono sicure in Stazione soprattutto di notte, situazione che migliora nelle diurne. I punti critici sono, quasi all’unanimità: la presenza di bivacchi e i frequenti casi di cronaca nera che aumentano la percezione negativa e la sensazione di insicurezza, soprattutto nelle vie che circondano la stazione che risultano, per molte donne, mal frequentate e poco illuminate. Quasi all’unanimità le donne dichiarano di evitare, se possono, la Stazione quando comincia a far buio. Ecco perché tra le richieste spicca quella di una maggior illuminazione all’esterno e nelle vie limitrofe, mentre la maggior parte delle intervistate si dichiara soddisfatta dell’interno della Stazione sia per la presenza di negozi che per il livello di illuminazione.
Le donne vorrebbero una Stazione più “al femminile” con vigilesse donne, magari, un punto informativo ben visibile dedicato ai loro bisogni, più donne anche in tutti gli esercizi commerciali e bar dei dintorni.
Quanto alla presenza dell’esercito, se per la maggior parte delle intervistate è un punto di riferimento (insieme alla polizia), per altre, soprattutto straniere, non sempre gli uomini in mimetica sono sinonimo di sicurezza. Molte delle interviste, hanno chiesto più controlli attivi da parte delle forze dell’ordine presenti.
“Si parla molto di sicurezza in Stazione con particolare riferimento alle donne – commenta Camilla Doni, del board di CD – Come Centrale District abbiamo pensato che la cosa migliore fosse dare la parola direttamente a loro per avere un quadro delle criticità, ma anche delle proposte concrete da portare all’amministrazione. Come alberghi del distretto, abbiamo già messo in campo una serie di iniziative come posti per il parcheggio riservati alle donne e più illuminati, servizi gratuiti di accompagnamento in Stazione per chi arriva o parte in orari notturni. Dai questionari emerge che la Stazione Centrale oggi piace molto più di un tempo ma è ancora troppo diffusa la percezione di insicurezza.”
“E’ importante continuare a investire in riqualifica, ma anche sviluppare un polo di attrazioni per la cittadinanza e i viaggiatori. Penso a nuovi locali di tendenza, penso ad esercizi commerciali con orari flessibili che quindi accolgano la clientela anche a tarda ora. Anche la realizzazione di gallerie d’arte, circoli culturali con appuntamenti serali possono essere un motivo per mantenere viva la zona – commenta Elena Sgrò, Director Sales & Marketing Hotel Principe di Savoia, socia di Centrale District – Credo fermamente che i piani di riqualifica già in essere e quelli previsti anche in vista delle prossime Olimpiadi invernali, debbano andare di pari passo con un incentivo ad aprire nuove attività dedicate alle donne, ma più in generale alla popolazione locale e di viaggiatori che possa trovare un’ampia offerta di intrattenimento in totale serenità, di giorno come di sera.”
“Centrale District con le sue iniziative ci dimostra come un problema che grava sugli abitanti di un luogo possa essere interpretato quale opportunità per riscoprirsi comunità: non dentro perimetri di paura e diffidenza, ma al contrario aprendosi in rete per il futuro – commenta Diana De Marchi, consigliera delegata della Città metropolitana alle Politiche del lavoro, del sociale e delle pari opportunità- Quest’ultimo sondaggio rivolto alle donne che vivono quotidianamente il quartiere conferma tutte le criticità note, ma nel contempo avanza proposte di intervento per ripristinare un senso di sicurezza. E tutte vertono sull’avere punti di riferimento saldi in caso di bisogno, dentro una rete attiva di comunità, meglio se con una declinazione al femminile capace di rassicurare e parlare a tutte. Un’istanza che la Città metropolitana di Milano condivide e sostiene, essendo da sempre impegnata a costruire reti di collaborazione con le realtà del territorio nell’esercizio del suo mandato di promozione dello sviluppo socio- economico del territorio e delle pari opportunità per le donne.”
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