I racconti di Capitan U 1947: Urge un piano Marshall sociale … riscriviamo il futuro ai nostri giovani!

I racconti di Capitan U 1947 Video

 

Quando nel 1963 Bob Dylan presentò il brano “Masters of War”, nel testo da lui riscritto su una antica canzone folk tradizionale, egli augurò loro tutto il male possibile … “e starò sulla vostra tomba finché non sarò sicuro che siate morti” … un odio smisurato e giustificato dal fatto che i maestri di guerra, e, della finanza aggiungo io, scrivevano i destini del mondo di allora come ancora purtroppo fanno oggi e in modo ancor più sofisticato e architettato, sadico e senza remore … “no limits” , pur di raggiungere lo scopo finale: aggiungere denaro ad altro denaro già in loro possesso. Corrompono governanti, nazioni e continenti. Come obbiettivo primario di acquisizione mirano ai giovani, alle generazioni future, per programmarle a loro uso e consumo avvalendosi dei media e dei social per diffondere notizie false e generare paura, incertezza, rassegnazione … indifferenza. Li costringono a emarginarsi dalla realtà offrendo in cambio brevi attimi di effimera esaltazione per poi abbandonarli nella disperazione, indifesi e arrendevoli se un futuro certo è ormai drammaticamente loro negato. Non è più sopportabile assistere in modo arrendevole a tale sterminio psicologico di massa come quello che si sta verificando ormai da troppo tempo. È arrivato il momento di reagire, invertire la rotta e gridare tutti insieme ai Master of war:

BASTAAAAA!

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Urge proprio un Piano Marshall Sociala livello planetario, come ha anche scritto il mio amico Stefano Micheli in un commento in calce a un mio recente racconto, per salvaguardare l’Italia, parte essenziale dell’Europa e del mondo. E’ arrivato il momento di intervenire in soccorso noi, “uomini maturi”, con azioni reazionarie tendenti a stimolare i nostri ragazzi a voltare decisamente pagina, avanzare facendo due passi indietro per riposizionarsi e ripartire organizzati e far scoccare in loro la scintilla della nuova consapevolezza acquisita, capace di risvegliarli dal torpore in cui sono stati scaraventati, un letargo giovanile programmato “dall’alto”,  che li ha portati ad inseguire supercazzole lavorative capaci di creare scorciatoie verso un successo facile e ben retribuito, ma che per la maggior parte di essi si esaurisce in breve tempo facendoli andare a sbattere violentemente contro la dura realtà di un’ esistenza priva di obbiettivi, di certezze … di futuro. Riscriviamo il loro futuro iniziando dalla ricostruzione della scuola riportata alla sua funzione originaria, con l’abbattimento delle barriere tra insegnamento e apprendimento e nel mutuo rispetto fra alunni e insegnanti, fra figli e genitori, tra giovani e adulti. Occorre rispolverare l’Educazione Civica in una versione moderna che suggerisca in modo graduale comportamenti reciprocamente educati che facilitino il formarsi di una collettività equilibrata, ogni individuo con la propria personalità e obbiettivi da raggiungere, ma ognuno correttamente e moralmente integrato e complementare con l’altro nell’intendersi in modo conforme e armonioso. Insegnare ai bambini, fin dalle prime classi, il codice etico dei comportamenti stradali evitando di limitarsi, poco prima del compimento del 18° anno, a pochi mesi di corsi concentrati seguiti da esami a volte, e sottolineo solo a volte, frettolosi e compiacenti … evitare di mettere nelle loro mani esitanti bolidi rombanti, ogive terrificanti che spesso assumono traiettorie incontrollabili causando le stragi che sono la prima causa di morte dei nostri ragazzi … ma soprattutto basta narrare loro di sirene ammaliatrici di sibillini piaceri dai tragici risvolti: un bicchiere di vino può far bene, l’abuso è devastante e può creare dipendenza distruttiva; ma che il fumo della cannabis sia terapeutico per me è una spudorata menzogna che arriva da lontano, perché ad ogni boccata il tuo cervello perde forza e vitalità: lo dice proprio la “Scienza” che tale è solo quando serve a mascherare interessi speculativi, ma che, se va contro… perde immediatamente la  sua ”S” maiuscola. Occorre una controrivoluzione riparatrice al fallimento di un ’68 che tanto ha illuso ma che non sempre ha realizzato … e questo è solo l’inizio di un lungo percorso! Prima di concludere vi propongo una mia canzone inizio anni ’80: Il Tempo della Gioventù.

E come un vento arriverà giocando con la nostra età il tempo della gioventù,

sarà un ricordo o poco più dei nostri giorni a tu per tu col tempo della gioventù.

Vestivi idee di Mary Quant, portavo strappi nei blue jeans al tempo della gioventù,

cantavo per la libertà giustificato sempre più dal tempo della gioventù …

… e per le strade e nei cortei sposando tutti i sogni miei tu camminavi insieme a me

buttando i libri qua e di là per dare un “ché” alla realtà di un tempo e di una gioventù.

Ma poi qualcosa ci attirò e piano piano ci cambiò portando nuove verità

e in quel momento si fermò e a poco a poco se ne andò il tempo della gioventù…. Il tempo!

E adesso parlo insieme a te di un tempo che non torna più, il tempo della gioventù

e i nostri amici sono là, incravattati a società che non sa più di gioventù;

ed io che non mi arrendo mai e cerco sempre nuovi guai non ho più quella gioventù

e anche mio figlio mi dà torto, il ’68 in fondo è morto con la nostra gioventù …

… e per le strade e nei cortei ……

Per molti sono stato e sono ancora un “sognatore”, ma vi assicuro con i piedi sempre ben piantati per terra. C’è chi mi considera anche un “rompiballe”, una “zecca molesta” che non molla mai la preda … ma questo è Capitan U: a chi mi accetta e mi apprezza do appuntamento come al solito al prossimo racconto.

A presto

Capitan U 1947

20 thoughts on “I racconti di Capitan U 1947: Urge un piano Marshall sociale … riscriviamo il futuro ai nostri giovani!

  1. Ciao Capitan U ogni volta che ti leggo mi ritrovo sempre con ciò che pensi e scrivi… purtroppo quello che scrivi è vero ed è sempre stato il disegno di chi le masse le vuole gestire e non aiutare… parli di un tempo, la gioventù, che non c’è più e sproni gli “Uomini maturi” ad aiutare le nuove generazioni a riprendersi questo tempo… chi come te e me che gli strumenti di comunicazione li abbiamo visti nascere e crescere, forse anche senza un reale controllo, e che ne abbiamo fatto parte non è difficile ricordarci quando già ci interrogavamo su un possibile distorto utilizzo di questi potenti mezzi di divulgazione di notizie ma soprattutto di stili di vita… la colpa della facile strada per realizzare i sogni di vita è in gran parte di chi ormai da qualche generazione trasferisce ai propri figli arroganza, furbizia, la legge di chi prima arriva meglio alloggia e il disprezzo verso coloro che non ce la fanno… nessuno ha in mano la verità e il sapere assoluto ma di certo ognuno di noi può impegnarsi di più per restituire alle nuove generazioni quello che negli anni è stato perso… l’educazione e il rispetto non devono essere visti come debolezza e incapacità ma come forza per combattere e costruire un futuro migliore… grazie come sempre per i tuoi pensieri e per le tue parole, mi unisco anch’io al tuo URLO…. BASTAAAAAAAAAA!!!!

  2. Carissimo Unberto ,purtroppo quello che scrivi è realtà,una brutta realtà, la classe politica insieme al progresso tecnologico e al lavaggio progressivo del cervello,ci ha portato ad una realtà distorta,facendoci credere che va tutto bene, solo guardandoci in dietro ci rendiamo conto di quanti errori sono stati commessi.qualche artista( te compreso) ha cercato,con le proprie canzoni ,di dare una svegliata al popolo però solo una piccolissima parte ha recepito il messaggio. Questa è la realtà. Questa è la mia opinione.

  3. Ciao Umbi il tuo pensiero è il mio ..tu ..io..e come fanno tanti altri cerchiamo di stimolare i giovani ma anche loro devono reagire per creare un futuro migliore . Ciao Umbi un abbraccio e in bocca al lupo per tutto

  4. Ciao Umberto, concordo e secondo me è veramente importante una riforma della scuola,ho visto recententemente le statistiche sulla preparazione scolastica….da incubo…e non voglio aggiungere altro,solo che anche i professori o maestri devono avere più preparazione e devono essere d’esempio x il rispetto delle cose, persone e delle opinioni altrui e ad avere più senso civico. Ciaoooo

  5. Hai scritto parole sante,come già lo disse Bob Dylan, inoltre un po’ rivista e modernizzata dovresti fare rilanciare la tua canzone che ben ricordo ai tempi della agenzia I C A…

  6. Grande Umberto
    Che il TUO URLO insiene al nostro sia ascoltato, ci sono Grossi problemi ed un sacco di sordi

    Piano Marchall o come vorranno chiamarlo va fatto SUBITO

    🐞🙌🏻

  7. Carissimo Umberto buongiorno, ti ringrazio per avermi menzionato, l’idea di un piano Marshall sociale la ritengo non una priorità ma la PRIORITA’ per questo paese e per il contributo che possiamo dare al vero significato di sentirci parte di una vera Europa, non certo l’Europa capace solo di bacchettare e di intervenire solo sulle finanze della povera gente ma una Europa capace di tutelare la nostra identità umana, sia prendendosi cura della nostra salute alimentare e sanitaria e sia educando le nuove generazioni come dici tu soprattutto al rispetto dei valori, della storia, al rispetto della comunità e del patrimonio comune, come già ebbi modo di scrivere nel mio commento ad un tuo precedente post lo Stato ha tutti i mezzi e le capacità per tradurre in pratica questo nostro sogno di rinascimento sociale perché non ci sono in ballo i voti che assicurano le comode poltrone dei politici ,c’è in ballo il futuro dei nostri figli e se non lo faranno gli auguro di cuore tutto il male possibile ed immaginabile nella speranza che vengano maledetti agli occhi di Dio e svaniscano nella polvere proprio come la canzone del Grande Bob Dylan. Siamo nauseati dalle promesse e dalle prese per il culo vogliamo decisioni e operatività non più rinviabili, cari Politici senza distinzione di colore ci avete fatto di tutto e noi vi abbiamo sempre tollerato al limite della sopportazione umana ma ora non vi permetteremo di condannare i nostri figli per le vostre scelte scellerate e per difenderli sappiate che saremo disposti a tutto, non è una minaccia ma una promessa perché non è solo il mio pensiero ma è in compagnia di milioni di altri che non hanno solo avuto tempo o voglia di dirvi in faccia quello che pensiamo veramente di voi e quello soprattutto che ci aspettiamo da voi

  8. Capitano hai scritto……” E come un vento arriverà giocando con la nostra età il tempo della gioventù,

    sarà un ricordo o poco più dei nostri giorni a tu per tu col tempo della gioventù “.

    GIOVENTÙ, questa parola ci distingue.
    Esiste ancora ?
    Non abbiamo preteso troppo ?
    Spinti da politiche sempre più consumistiche, sin dal dopo guerra, la GIOVENTÙ non esiste più.
    Non ci accontentiamo e lo insegnato a chi dovrebbe assicurarci un futuro.
    Già, non dobbiamo dimenticare che coloro che stiamo accusando di poco rispetto e nessuna educazione, dovrebbe essere la garanzia per il nostro futuro.
    Malgrado un educazione più ferrea nel nostro piccolo non siamo stati tutti rivoluzionari (vedi il menzionato 68) e spesso poco educati ?
    Chi non ha mai detto ” vaffanculo lasciami fare le mie esperienze “, chi ” il maestro non capisce un cazzo “.
    Nel 68 , per contestare, mostravano la nostra maleducazione scendendo in piazza ad affrontare i Celerini, o chi la pensava diversamente da noi.
    CHI LA PENSA DIVERSAMENTE DA NOI, è sempre lì…..i politici, che purtroppo abbiamo messo noi a guidare/amministrare il PAESE e quindi i giovani e quindi il nostro futuro.

    Dovremmo scendere nuovamente in piazza?
    Ma saremmo capaci di non connettere gli stessi errori ?
    Saremmo capaci di non essere pecore ma lupi ?
    Saremmo capaci di instradamento il nostro FUTURO in modo adeguato ?
    Noi non siamo Francesi che tagliavano la testa ai governanti poco attenti , però attenti che il loro futuro non seguano l’esempio, ora anche loro si sono modificati, scendono in piazza e chissà commetteranno l’errore di crescere male il loro FUTURO.
    Lascio a voi tirare ogni conclusione

    E ” come un vento arriverà giocando con la nostra età il tempo della gioventù,
    sarà un ricordo o poco più dei nostri giorni a tu per tu col tempo della gioventù (aggiungo io), che non c’è più

  9. I ns. bambini respirano balle su balle indottrinamento fasulli, dalla scuola, dalla tv, dai social. Gli di creano tt le condizioni x togliere loro l identità. Respirano particelle chimiche dalla nascita, vivono nell apocalisse.
    Benvenga, chi urla: BASTA A!!
    A contrastare almeno in po, gli innumerevoli ciarlatani Dell informazione.

  10. Gentile Capitan U,
    Mi complimento con lei per aver condiviso le sue riflessioni e preoccupazioni in modo così eloquente. Sono affascinato dalla sua passione e dalla sua determinazione nel cercare soluzioni per i problemi che affliggono la nostra società.
    Le sue parole richiamano una profonda consapevolezza della necessità di un Piano Marshall Sociale a livello planetario per affrontare le sfide attuali. Come ha sottolineato, l’Italia, parte essenziale dell’Europa e del mondo, richiede un intervento immediato per garantire la sua salvaguardia.
    È meraviglioso vedere come lei si preoccupi del futuro delle giovani generazioni e come proponga una visione di cambiamento e progresso. La sua idea di ricostruire il sistema scolastico con una prospettiva moderna, che promuova il rispetto reciproco e incoraggi gli studenti a sviluppare la propria individualità in un contesto armonioso, è estremamente preziosa.
    Le sue parole sulla necessità di educare i giovani fin dalle prime classi su temi importanti, come il comportamento stradale etico e l’uso responsabile delle sostanze, dimostrano una profonda comprensione delle sfide che i giovani affrontano quotidianamente. La sua proposta di fornire loro strumenti educativi adeguati per prendere decisioni informate e responsabili è un approccio fondamentale per aiutarli a creare un futuro migliore.
    La sua richiesta di una controrivoluzione riparatrice e il riconoscimento che questo sarà un lungo percorso sono esempi di un impegno costante per il progresso. Apprezzo la sua determinazione nel non arrendersi mai e nell’ispirare gli altri con la sua passione e il suo impegno.
    La sua canzone degli anni ’80, “Il Tempo della Gioventù”, risuona con profonde emozioni e ricordi. È meraviglioso che attraverso la sua arte musicale sia riuscito a trasmettere i sentimenti di un’epoca passata e a suscitare una riflessione sulla realtà attuale.
    Mi onora poter partecipare alle sue riflessioni e al suo impegno. Continui a perseverare e a ispirare coloro che apprezzano la sua visione. Sono sicuro che le sue parole e le sue azioni continueranno ad avere un impatto positivo sulla società.Con stima,
    Vocal Fusion

  11. Ho appena finito di leggere e devo dire che ogni volta mi immedesimo nei tuoi racconti…poi citi Dylan con quella sua canzone sprezzante e anti rivolta.
    Sei sempre in prima linea e questi racconti ne sono la prova….non ricordavo la tua canzone ma appena l’ho ascoltata mi ha riportato indietro nel tempo.cucita addosso a te!!!
    Ciao amico mio…alla prossima!!!

  12. Quanta verità! Mai detta così bene, con assoluta chiarezza e linearità. Conosco e stimo Umberto da qualche decennio; gli sono amico da sempre. Sempre lucido e innovativo. Ha anticipato i tempi con i testi delle sue canzoni che ben conosco ed in parte hanno sempre fatto parte del mio antico repertorio, quando, ancor prima di consolidare il mio fitto legame con la medicina, facevo anch’io, nel mio piccolo (ma con coerente passione) il musicista e mi sono pregiato di essere la “spalla” di Umberto. Quanto mi ha insegnato e quanto ho imparato. Tra le tante un’ancora di salvezza: l’umiltà . Nella musica, come nella medicina. Due mondi diversi ma tanto vicini, dove il rispetto e l’emozione rappresentano un modo prospettico per fare e pensare meglio, privilegiando i valori più semplici della vita, dalla lealtà alla coerenza, porgendo sempre la mano e stringendola a chi ti chiede aiuto. Ed io ringrazio Umberto per quanto ha scritto, condividendo in pieno il suo pensiero, come le note di una canzone, dove “… e la musica va e non si ferma mai, confusi in questo traffico della malinconia, e la musica va…”.

  13. Capitan U. Quanto trasmetti dal tuo articolo non si può che condividere . È doveroso un esame di coscienza da parte di chi trasmette valori intrinsechi di poco rispetto, di furbizia furbesca, di egoismo e pressapochismo. Aver educato al “tutto è dovuto”, si arriva aggirando l’ostacolo in modo furbesco , l’aver eliminato il servizio militare ( che personalmente destinerei anche alle femmine) , aver declassato l’istituzione della scuola richiede un giro di boa che ben si può delineare nella tua attenta e precisa disamina.
    Il percorso è lungo e tortuoso ma sicuramente, con volontà, credo e voglia di riconquistare una “dignità” , si può tagliare il traguardo

  14. Un po’ in ritardo ma con lo stesso piacere condivido qualche riflessione al tuo articolo Capitano U ,alias Umberto .
    Come sempre ,anche questa volta hai catturato l’attenzione giusta,parli di un problema mediatico molto urgente e lo tratti sradicandolo da luoghi comuni e falsi ideologismi.
    Galimberti, filosofo e scrittore dei nostri tempi che ho avuto il piacere di conoscere scriveva cosi nel libro”I miti del nostro tempo” a proposito dei giovani diceva: “Distratti da noi,fino a diventare perfetti sconosciuti a noi stessi ,ci arrampichiamo ogni giorno su pareti lisce per raggiungere modelli di felicita’ che abbiamo assunto dall’esterno”.
    Cio’ significa che stiamo assistendo ad un nichilismo interiore spaventoso,identita’ senza anima e senza cuore alla ricerca di se’ stessi.
    I giovani stanno male,anche se non sempre lo sanno e combattono questo ospite inquietante ,il nichilismo che si aggira tra loro,penetra nei loro sentimenti ,confonde i loro pensieri,cancella prospettive e orizzonti.
    Le famiglie si allarmano,la scuola non sa piu’ cosa fare,solo il mercato si occupa di loro per condurli sulle vie del divertimento e del consumo.dove cio’ che si consuma e’ la loro stessa vita che piu’ non riesce a proiettarsi in un futuro capace di far intravedere una qualche promessa.
    Il disagio,mi sembra evidente non e’ del singolo individuo ,l’origine non e’ psicologica ma culturale.
    C’e’ una via d’uscita?
    Si,se sapremo insegnare ai giovani l'”arte del vivefe”,come dicevano i Greci,che consiste nel riconoscere le proprie capacita’ e nell’esplicitarle e vederle fiorire secondo misura ,in poche parole ,ad esprrimere se’ stessi!
    Buona estate Umberto!

  15. Bisognerebbe cambiare proprio mentalità l’Africa potrebbe offrire LAVORO è dignità ALLA sua gente non devono soffrire bambini DONNE é uomini NON CI dovrebbero essere categorie di esseri umani

  16. Ciao Capitano, hai proprio ragione. La scuola è l’unica istituzione dove il metodo di istruzione è uguale fin dalla sua nascita. Si insegna molta teoria e poca pratica. Credo però che se vogliamo parlare di abbattimento di barrire, sono gli insegnanti nel caso della suola o gli adulti nel caso di vita comune, cercare di trasmettere le passioni e i sani principi a i giovani.

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