Il commento di Luciano: 20a giornata di serie A

Sport
Buongiorno e buona lettura agli sportivi.
Ieri una ennesima giornata al cardiopalma nelle prime due partite in calendario: Milan-Sassuolo e Juventus-Monza, e la conferma che stanno saltando tutti gli equilibri in ordine di potenziale, caratura tecnica e blasone delle squadre simbolo nel nostro campionato.
Ancora una volta vediamo stravolti i pronostici, e non in tono blando ma decisamente assordante, come a S.Siro dove un Milan irriconoscibile crolla nuovamente dopo la pesante sconfitta (0-4) contro la Lazio, in modo anche più clamoroso, e non solo nel punteggio che già la dice lunga: 5-2 del Sassuolo ad una difesa che, fino a qualche partita prima, era una delle meno battute!  I neroverdi s’impongono con un super Berardi, autore di tre assist vincenti per DefrelFrattesi Matheus Henrique. Al festival del gol partecipa anche Laurienté su rigore. Rossoneri in gol solo con Giroud e Origi. E ora, c’è di nuovo il derby, che lo scorso 18 gennaio ha consegnato all’Inter la Supercoppa italiana di Riyadh con un altro risultato netto (0-3). Diavolo che resta a 38 punti, alla seconda sconfitta consecutiva in campionato, in cui sono arrivati solo 2 pareggi nelle ultime 4 partite. Il Sassuolo di Alessio Dionisi, dal canto suo, torna ruggente al successo dallo scorso 24 ottobre dopo appena 2 punti nei precedenti 8 impegni, portandosi a quota 20 e respirando in classifica sulla zona retrocessione.
Juventus-Monza 0-2 , gol di Mota Carvalho
Alle 15, altro pomeriggio da batticuore, ma stavolta per i tifosi sugli spalti dell’Allianz Stadium di Torino. Un Monza dalla incredibile escalation, che sbiadisce alla grande il ricordo delle prime cinque in serie A dove aveva pagato dazio, per inesperienza ed emotività, mette in crisi anche la Juventus già angustiata da vicende che non vivono sul prato verde, ma sui tavoli degli inquirenti che frugano tra i numeri delle carte contabili.
Un primo tempo da incubo per i bianconeri, che subiscono già al 10′ un gran gol di Caprari, che però viene vanificato dal un check VAR su cui l’arbitro annulla per fuorigioco. Ma è soltanto un campanello d’allarme per la Juventus, che sembra imbarazzata di fronte alla vivacità del Monza, squadra sfrontata senza paura, che la contrasta e contrattacca fino ad arrivare nuovamente al gol del vantaggio al 18′, stavolta valido: filtrante perfetto di Machin a servire il taglio micidiale di Curia , che punisce Szczesny a tu per tu, 1-0 Monza. Una reazione dei bianconeri c’è, al 30′ con Gatti che su azione da corner si gira e prova a battere in porta, ma il pallone esce sul fondo di poco. Invece è ancora clamorosamente il Monza a salire sul podio con il raddoppio, al 39′:  Carlos Augusto si mette alle spalle tutta la difesa bianconera, poi serve Mota Carvalho che evita l’uscita di Szczesny e deposita a porta vuota, 2-0 brianzolo e stadio incredulo! Nella ripresa, Juventus che cambia decisamente marcia e mette all’angolo il Monza, crea occasioni a ripetizione ma trova sempre qualcosa o qualcuno come ultimo ostacolo. E il più grosso si rivela il portiere del Monza, De Gregorio, con una serie di parate da “spyderman” che para tutto e di più, portando fiducia e sicurezza nei suoi. La Juventus si danna l’anima all’arrembaggio, furore agonistico da vendere ma questo avversario non si scompone, morde le caviglie, ringhia e anche quando Bremer all’80’ finalmente riesce a sfiorare il pallone che finisce in rete, il VAR rende tutto inutile: offside. Finisce in trionfo per i biancorossi di Palladino, risultato storico del suo Monza unica neopromossa a battere i bianconeri sia all’andata che al ritorno, con ovvia esultanza di Galliani e Berlusconi.
Turno decisamente imprevedibile, prima del match di cartello tra Napoli e Roma. Dopo il clamoroso nuovo tonfo del Milan e la debacle juventina ad opera del Monza, anche la Lazio si blocca sul pareggio (1-1) contro la Fiorentina nella prima giornata di ritorno. I biancocelesti si portano in vantaggio alla prima occasione con Casale sugli sviluppi di un calcio d’angolo, poi però cadono nell’ormai fatale errore di gestire vantaggio ed energie troppo presto. Doccia fredda all’Olimpico ad inizio ripresa, con il pareggio di Nico Gonzalez (di rientro da un infortunio), ma da quel momento la partita si ravviva, con occasioni da una parte e dall’altra. Provedel salva, Sarri fa entrare pure Immobile che alla prima opportunità tra i piedi sfiora il gol decisivo. L’ultimo brivido è una traversa viola, ma alla fine il pareggio è il risultato che ben rispecchia quanto emerso nei novanta minuti. Un pari che non soddisfa i biancocelesti, perché se è vero che salgono al terzo posto col Milan e con l’Atalanta, dall’altra parte perdono terreno sull’Inter seconda in classifica.
Passiamo al big match, quindi, al Maradona di Napoli si affrontano gli azzurri di Spalletti e la Roma di Mourinho, partita attesa non solo dalle due protagoniste ma anche dalle altre alle spalle del Napoli, in primis l’Inter che, in caso di sconfitta della Roma resterebbe sola al secondo posto con due punti più di Lazio, Atalanta e Milan. Gli uomini di Mourinho partono bene, reggendo i prevedibili assalti napoletani con discreta sicurezza e rendendosi pericolosi in più di una occasione, ma si arrendono al minuto 17 di fronte ad un maestoso Osimhen, autore di una rara prodezza tecnico-balistica:  cross di Kvaratskhelia morbido sul secondo palo, stop di petto, palleggio di coscia e destro micidiale al volo del nigeriano, che fulmina Rui Patricio. Roba da centravanti di razza pura. Chiuso in vantaggio del Napoli il primo tempo, la ripresa inizia ancora di gran ritmo, con occasioni su entrambi i fronti. Al 63′ grossa opportunità per il Napoli, con Lozano che in contropiede arriva in area e calcia forte, ma Rui Patricio vola e salva la Roma dal raddoppio. Poco prima, salvataggio di Kim su Abraham che non arriva su un pallone da calcio piazzato di Dybala, ma la partita cambia nuovamente con numerose sostituzioni: escono Kvaratskhelia Mario Rui, entrano Elmas ed Oliveira per il Napoli, e la Roma è costretta a cambiare Abraham (infortunio) con Belotti al 73′. Quasi un segnale, pochi secondi più tardi la Roma pareggia, meritatamente, di grinta, di pura voglia: cross da destra di Zalewski e inserimento perfetto del “faraone” El Sharawy , che sorprende Lozano e segna da due passi. Il Napoli cambia ancora, fuori Osimhen e Lozano, dentro Simeone e Raspadori, ed è proprio il “Cholito” Simeone a firmare il match ball all’86’: su clamorosa disattenzione della difesa giallorossa, è bravissimo a girarsi in area e a scaricare un meraviglioso destro sotto la traversa, che non lascia scampo a Rui Patricio.
E’ il gol che sigilla la vittoria del Napoli, sofferta e arrivata solo nel finale convulso contro una Roma che esce comunque a testa alta, dopo una prestazione che Mourinho applaude senza esitazioni. Spalletti resta lassù, solitario, a 13 punti da una seconda (Inter) a cui viene spesso attribuito scarso credito, ma che nei numeri (seconda solo al Napoli per numero di vittorie, 13, e per miglior attacco, 40 gol) giustifica ora la sua posizione.
E’ tutto per questa pirotecnica domenica, con la 20a che si conclude oggi in serata:
Udinese-Verona alle 20,45.
In settimana, intermezzo con gli ottavi di Coppa Italia.
Poi, campionato che guarda alla 21a in calendario sabato 4 Febbraio, con Cremonese-Lecce alle 15, Roma-Empoli alle 18 e Sassuolo-Atalanta alle 20,45.
Buona settimana ai lettori!

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