Le aggressioni, la violenza del branco sono fenomeni talmente diffusi, che diventano cronaca con quel tanto di scontato che fa orrore, ma se nello specifico i numeri ci restituiscono un quadro di reati impressionante commessi da minori ed esamina che i criminali sono per la metà immigrati, lo sconcerto è enorme.
Del disagio giovanile, della mancanza di luoghi deputati hanno parlato in tanti senza programmare una soluzione e poi si aggiunge quell’accoglienza buonista che ha fatto dell’Italia e in particolare di Milano, un Paradiso da raggiungere. Nel convegno che si intitola ‘Per rabbia o per dolore’, e non si fatica a intuirne la ragione, promosso dalla senatrice leghista Erica Rivolta alla «Sala Porro» di Lario Fiere a Erba (Como) l’intervento più corposo, per dati e contenuti, è stato però senz’altro quello di Nicola Molteni, deputato della Lega e sottosegretario al ministero dell’Interno. Che, ancora una volta, ha diffuso quei numeri che spesso le fonti istituzionali tendono a divulgare con parsimonia. La relazione è de Il Giornale «L’incremento della percezione di insicurezza dei cittadini nonostante la riduzione del numero di reati commessi, è spiegabile con l’aumento di alcuni fenomeni che creano allarme sociale, nelle grandi città come nei piccoli centri. Mi riferisco allo spaccio, alla malamovida e alle baby gang – è l’esordio di Molteni – Il tasso di criminalità tra i le fasce più giovani sta aumentando in modo esponenziale: nel biennio 2020-2021, le segnalazioni riferite a minori denunciati o arrestati in Italia sono cresciute del 14,22 percento. E il 45,71 per cento dei minori denunciati o arrestati è di origine straniera, immigrati di seconda generazione. Un dato che in Lombardia sale al 53 per cento».
«Nello stesso biennio – prosegue Molteni -, la Lombardia è la regione in cui si registra il maggior numero di segnalazioni di minori denunciati o arrestati: 4.981 nel 2020 e 6.321 nel 2021. E tra le città metropolitane, spicca il dato di Milano, con 2.045 minori denunciati o arrestati nel 2020 e 2.124 nel 2021.
La devianza giovanile, è passata dal commettere atti di inciviltà non sempre penalmente rilevanti al macchiarsi di veri e propri reati che spesso hanno come vittime altri minori. Questo fenomeno si nutre del disagio delle aree periferiche delle grandi città, degli alti tassi di dispersione scolastica, delle emergenze sociali e economiche che il Paese sta vivendo e, soprattutto, del fallimento delle politiche di integrazione». Non solo. «I flussi migratori incontrollati durante i governi di sinistra hanno creato danni enormi – conclude il sottosegretario al ministero dell’Interno – La risposta muove dal piano repressivo, e per questo lavoriamo a ulteriori assunzioni nelle forze di polizia così da rafforzare il presidio del territorio. Ma passa anche dalla prevenzione. È necessario coinvolgere tutte le strutture sociali per una forte risposta educativa: dalla scuola all’associazionismo, dallo sport al mondo della chiesa, affinché si passi dalla cultura della strada a quella dell’oratorio».
Anna Ferrari
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