Due arresti per autoriciclaggio e il sequestro preventivo di oltre 10 milioni di euro frutto di auto-riciclaggio. E’ il bilancio dell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta milanese che nei mesi scorsi aveva già portato al sequestro di oltre 21 milioni di euro per frode fiscale e al commissariamento del gruppo Cegalin-HotelVolver, società che da oltre 20 anni opera nel settore delle pulizie per gli alberghi di Milano e provincia. In manette sono finiti Pierantonio Pegoraro, imprenditore a capo del gruppo Cegalin-Hotelvolver, e il commercialista Nicola Gagliardi. Erano entrambi già indagati per frode fiscale: secondo la ricostruzione del pm Paolo Storari, avrebbero infatti architettato un complesso meccanismo di frode fiscale basato sull’utilizzo da parte di società “operative” di fatture per operazioni inesistenti emesse da numerose cooperative sub-appaltatrici, prive di effettiva autonomia.
Pegoraro, secondo quanto emerso dagli approfondimenti investigativi delle Fiamme Gialle hanno fatto emergere che Pegoraro, grazie alla complicità del suo commercialista di fiducia avrebbe poi rienvestito il denaro frutto di frode fiscale nello sviluppo di un progetto industriale mirato alla realizzazione di macchinari per la produzione di capsule del caffè in capo ad una società svizzera a lui riconducibile e nell’acquisto di svariate proprietà immobiliari attraverso una società italiana, controllata a sua volta da un veicolo societario cipriota, il cui titolare effettivo è risultato lo stesso Pegoraro. Da qui l’accusa di autoricilaggio che ha fatto scattare gli arresti disposti dal gip Anna Calabi.
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