Progettare partendo dall’uomo e dalle sue esigenze o inseguire un’ideologia visionaria: questa la differenza tra Bernardo e Sala.
Dichiara il candidato sindaco del centrodestra Luca Benardo “Il sindaco uscente Sala vuole una ‘Milano internazionale’? Da parte sua solo slogan e ideologie, altrimenti in 5 anni avrebbe fatto qualcosa di concreto per migliorare il trasporto pubblico, anche per i collegamenti tra il centro e le periferie. Perché, ad esempio, non ha introdotto una tessera unica elettronica per tutti i mezzi (autobus, tram, metropolitana, car e bike sharing, inclusi i parcheggi) con possibilità di acquistare e rinnovare gli abbonamenti col bancomat o tramite parcometri intelligenti? Avrebbe potuto eliminare le barriere architettoniche ovunque, e non solo nella Milano che è solito frequentare: esclusivamente quella delle élite. Per Sala ci sono cittadini di serie A e B, qualcuno anche di serie C. Una ‘Milano internazionale’ avrebbe bisogno di una metro con fasce orarie più ampie, del potenziamento e dell’efficientamento della flotta dei mezzi. Sala, visto che in nome del ‘green’ ha dato fondo a una serie infinita di provvedimenti inutili (l’allargamento della ciclabile in corso Buenos Aires è solo l’ultimo), perché non ha completato il rinnovo dei veicoli Atm acquistandone di più ecologici? Il piano Atm prevede mezzi 100% elettrici dal 2030: ci vorranno altri 9 anni. E la sbandierata tutela dell’ambiente, signor sindaco?”
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845