Piste o corsie ciclabili genialata di una Giunta che vi ha investito tutta la propria fantasia, una vera follia per l’infinità di motivi già tante volte descritti. Ma quando l’insaziabile volontà di sprecare vernice traccia una pista di due metri, non è chiaro se il manufatto debba concorrere per l’iscrizione nel libro dei Guinnes o se a Granelli servisse nel suo aggiornamento quotidiano o meglio computo dei kilometri dedicati alla mobilità dolcissima.
Si trova nel quartiere Calvairate, Municipio 4. Ironizza Libero “Di per sé, è un piccolo capolavoro di arredo urbano al servizio della “mobilità dolce” della quale il sindaco Sala e il suo assessore alla Mobilità Granelli si vanno riempiendo la bocca da tempo. Ha infatti il suo bel cartello blu montato sul palo più vicino all’incrocio con via Maspero e l’altro identico, ma con la bici sbarrata, a indicarne la fine poche manciate di decimetri più avanti. Che poi, uno, guardando i cartelli, potrebbe anche pensare che qualcuno abbia fatto un errore: che magari, volesse indicare una zona di sosta riservata (ai disabili, al carico e scarico, …) e abbia montato sui pali i cartelli sbagliati. Poi, però, a terra c’è tanto di segnaletica orizzontale a confermare quella verticale, costituita da una striscia bianca e dal simbolo stilizzato di una bicicletta con tanto di freccia che indica la direzione di marcia ai ciclisti”
Sul piede di guerra anche il Municipio 7 e 9. Relaziona Il Giornale “Se le piste ciclabili in zone più centrali hanno causato un grave congestionamento del traffico per il restringimento della carreggiata, nelle zone più periferiche, oltre ad essere inutilizzate, causano grossi problemi di traffico con un conseguente aumento dell’inquinamento in zone residenziali. Il paradosso è che queste piste sono praticamente deserte, correndo lungo le arterie di ingresso in città, soprattutto durante la settimana. L’ideologia green dell’amministrazione Sala, che ha disegnato con il pennello 35 chilometri di percorsi riservati alle due ruote con l’obiettivo di alleggerire il traffico e di favorire la mobilità sostenibile ha avuto l’effetto contrario” in sintesi il paradosso. Eppure Raffaele Todaro assessore alla Mobilità del Municipio 9 aveva previsto «In via Alserio (nella foto d’apertura) la situazione è ancora peggiore tanto che avevamo chiesto di spostare la corsia sull’ampio marciapiede per evitare traffico e smog, e proteggere gli utenti. Inutile dire che la delibera è stata ignorata come le 117 segnalazioni sulla mobilità inviate all’assessorato».
E Marco Bestetti (F.I) Presidente Municipio 7 osserva «Il problema più grave è il blocco dei mezzi di soccorso diretti all’ospedale San Carlo che rimangono intrappolati nel traffico, tanto che hanno dovuto modificare il loro percorso per evitare l’ingorgo, allungandolo. Il traffico e lo smog in queste due vie sono aumentati esponenzialmente e teniamo conto che molti milanesi sono ancora in smartworking. Non oso immaginare cosa succederà quando tutti i cittadini rientreranno al lavoro”

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