Milano deve tornare alla scuola di pertinenza territoriale, riducendo così le percorrenze, il traffico e i relativi rischi, oltre a favorire l’integrazione sociale e culturale: è quanto afferma il rapporto annuale Ecosistema Scuola di Legambiente, giunto alla sua 20esima edizione. Secondo il report, sono ancora senza un piano preciso di realizzazione le zone scolastiche propriamente dette, ovvero quelle in cui sarà limitata o esclusa la circolazione, la sosta o la fermata dei veicoli privati. Milano è ferma a 27 scuole cosiddette car-free, con limitazioni temporanee anziché permanenti, su un totale di 143 plessi di scuola primaria e 90 di secondaria inferiore. I plessi scolastici devono promuovere valori di cittadinanza e di sostenibilità, e la riprogettazione degli spazi esterni e della mobilità casa-scuola sono ambiti cruciali su cui investire profondamente, per una città migliore per tutte le età e le abilità.
Il rapporto ricorda poi che Legambiente Lombardia e Legambici hanno aderito alla campagna nazionale di sensibilizzazione #CleanCities, ricordando il grave incidente avvenuto a Milano (via C. Dolci) un mese fa, il 10 febbraio, quando un bambino e suo padre sono stati investiti mentre stavano attraversando sulle strisce pedonali per andare scuola. Alla guida dell’auto c’era un altro genitore che stava accompagnando a scuola i suoi due figli. Un incidente che evidenzia che le strade non sono ancora un luogo sicuro non solo per i cittadini in età scolare, ma anche per le famiglie. “Pur non essendo un contesto di contagio significativo, i provvedimenti sanitari di contrasto alla pandemia penalizzano la capacità del trasporto collettivo di rispondere alla domanda di mobilità di famiglie, alunni e studenti”, spiega Federico Del Prete, responsabile Mobilità di Legambiente Lombardia. “Questo non deve permettere il ricorso massivo all’automobile. Nelle città lombarde è indispensabile aumentare l’offerta di mobilità ciclopedonale a favore di studenti, lavoratori e genitori, in uno spazio pubblico equamente condiviso anche con l’automobile, ma più sicuro per tutti, affinché non succeda più un incidente come quello accaduto a Milano il 10 febbraio scorso. Una mobilità scolastica alternativa all’automobile dei genitori aumenta l’indipendenza e riduce la sedentarietà delle giovani generazioni. Bisogna ridurre la velocità dei veicoli: chiediamo Milano Città 30 ora, non nel 2030”. (mianews)
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