“Se chiedete al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in che modo saranno usati i miliardi di euro del Recovery fund, vi risponderà così: “Abbiamo le idee molto chiare: non chiediamo soldi europei per abbassare le tasse ma per realizzare tutti i progetti e le iniziative nell’ambito di un disegno coerente che rimanga in eredità alle generazioni future”. Ini9zia così l’articolo di Desiderio nel blog di Nicola Porro. Un discorso fumoso che non vuole dire nulla, fermo restando la decisione di non abbassare le tasse. E, se vogliamo giocare alla fantapolitica, ma chissà, la politica di Conte del dire e non dire, nasconde una volontà irripetibile? E se buona parte dei fondi fosse destinata a parare e foraggiare il continuo arrivo dei migranti? Inspiegabile la non volontà di pianificare il flusso, incomprensibile il suo la sua silenziosa accettazione, inaccettabile la sua assenza di pragmatismo. L’elica del suo fare continua a girare impazzita, aspettando tempi migliori, sperando di non essere forzato dagli eventi ad agire. E l’invasione continua, le loro esigenze aumentano…Abbandonando la maliziosa fantapolitica e tornando al reale, Desiderio prefigura un futuro desolante “Purtroppo, il governo Conte ha evidenti limiti e caratteri ideologici. La sua preoccupazione non è la crescita bensì la decrescita con la quale intende imporre un modello di sottosviluppo il cui cuore è il controllo sociale tramite la presenza esagerata dello Stato nella vita della società, delle imprese, delle famiglie. Se queste sono “le idee molto chiare” del governo, allora, le risorse finanziarie invece di essere un’opportunità si rovesciano in un ostacolo.
Può sembrare un paradosso ma è ciò che sempre accade quando alla libertà di mercato e alla responsabilità degli uomini e delle donne si sostituisce la pesante manona statale… La virtù di un’economia non sta tanto nell’uso dei soldi quanto nella capacità di farli, produrli, crearli. Del resto, in Italia quante volte l’uso di ingenti risorse pubbliche ha creato sottosviluppo invece che sviluppo? E non è nemmeno necessario risalire molto indietro negli anni; basta ricordare quanto disse il presidente Napolitano a Napoli nel bel mezzo della crisi della spazzatura quando notò – cito a memoria: “Come mai altrove sono stati capaci di creare sviluppo mentre qui, pur con tutti i soldi spesi, siamo in queste disastrose condizioni?”. Ecco, queste parole rischiano di essere non solo cronachistiche ma anche profetiche. È evidente a tutti che il governo Conte è inferiore rispetto al problema che deve amministrare. La sua stessa convinzione che non si possano e non si debbano abbassare le tasse è semplicemente un’ammissione imbarazzante di incompetenza e tradisce la solita idea che sia lo Stato/governo/maggioranza di turno a guidare l’economia, mentre in una società non solo libera ma anche solo un po’ decente è l’autonoma capacità economica della vita civile a dare senso e sostanza alla stessa azione di governo.
Olga Molinari