In Lombardia, 38 boschi ostaggio della droga . A lanciare l’allarme è stato l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato che ha precisato a Libero : «Il fenomeno dei boschi della droga controllati da mafie multietniche sta coinvolgendo un numero crescente dei Comuni della Lombardia» Per provare ad arginare il problema, «servono più uomini delle forze dell’ordine». Perché «In Lombardia sono state individuate 38 aree boschive in cui si spaccia droga, aree “controllate” in gran parte dalle mafie africane. Solo per citarne alcune: il Parco del Bosco del Rogoredo, il Parco Pineta (Como e Varese), il Parco del Lura ( Corno, Milano e Varese)». L’assessore ha allegato poi alla sua riflessione una mappa che segnala la concentrazione spaziale dei boschi della droga gestiti dalla criminalità nordafricana e che sono stati scoperti in Lombardia tra il 2008 e il 2018. «La netta maggioranza delle segnalazioni riguarda gli ultimi tre anni», ha specificato l’ex vicesindaco di Milano. Oltre al famosissimo boschetto di Rogoredo, ci sono la zona Fornaci a Brescia, Olgiate Comasco, Caiolo in provincia di Sondrio. L’ultimo episodio. Racconta Libero, riguarda due spacciatori che sono stati sorpresi alle quattro del pomeriggio all’interno della zona boschiva del Parco delle Groane, nei pressi della SP527, con addosso quasi un etto e mezzo di eroina, mezzo etto di hashish, quattro grammi di cocaina, quasi cinquemila euro in contanti, due bilancini di precisione, materiale vario per il confezionamento delle dosi e sei telefoni cellulari con altrettante schede sim. Il tutto è stato sequestrato e i due arrestati sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della stazione dei carabinieri di Solaro in attesa di giudizio direttissimo da parte del Tribunale di Monza.
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