Parisi : perché il Comune si sceglie come interlocutore il Caim?

Milano

Milano 9 Novembre – Lunedì  il Caim, il coordinamento delle associazioni musulmane, ha presentato un ricorso al Tar contro la decisione del Comune di annullare il primo bando con cui si assegnavano aree pubbliche per realizzare moschee, tra l’altro allo stesso Caim. Il Sindaco Sala aveva deciso di annullare il bando in seguito alla emanazione della Legge Regionale sulle moschee, che rendeva obbligatorio per il Comune l’approvazione di un piano per le attrezzature religiose: in sostanza una procedura diversa da quella seguita dal Comune.

“Non possiamo permetterci l’ignoranza e superficialità con cui l’amministrazione comunale e il Pd in particolare stanno affrontando questo problema”. Stefano Parsi, a margine di un convegno è tornato sul tema moschee. “Mi sembra che continui ad esserci una grande confusione su un tema molto importante e delicato – ha detto l’ex candidato sindaco del centrodestra – continuare ad avere come protagonisti organizzazioni musulmane che sono collegate con i fratelli musulmani e con la jihad indirettamente o indirettamente è molto grave”. Secondo Parisi quindi “il Comune deve uscire da questa situazione di ambiguità e aspettare, prima di fare qualsiasi altra cosa, che ci sia una legge nazionale che dia gli strumenti al sindaco” per intervenire. “Di fronte a una questione così importante – ha concluso – stiamo avendo problemi con i comportament del Pd, che sono ambigui e con ampie aree di ombra”.

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