Milano 9 Settembre – Centodieci persone sono rimaste bloccate nella cabinovia panoramica del Monte Bianco, a causa di un guasto, sul versante francese del massiccio, a oltre 3.000 metri di quota. Sessantacinque, in serata, sono state riportate a terra con una difficile operazione ma le altre devono attendere i soccorsi fino all’alba, intrappolate negli “ovetti”.
La linea, composta da tante “telecabine” da quattro posti che corrono, a gruppi di tre, lungo i cavi in entrambe le direzioni, collega in quota lungo 5 chilometri la stazione dell’Aiguille du Midi in Francia, a 3842 metri, a quella italiana di Punta Helbronner (punto di arrivo della Skyway Monte Bianco, che parte da Courmayeur, non coinvolta nel guasto) a quota 3462, passando nella cosiddetta “Vallée Blanche” sopra diversi ghiacciai.
L’allarme è scattato poco dopo le 16. L’impianto, il “Panoramic Mont Blanc” realizzato nel 1957 “e regolarmente revisionato”, si sarebbe bloccato a causa dell’incrocio di alcuni cavi, provocato forse dal forte vento, e i tecnici non sono riusciti a risolvere la situazione. In serata sono state tratte in salvo 65 persone su 110, di nazionalità italiana, francese e statunitense. Poi sul Bianco, con il calare del buio, si è formata la nebbia: le operazioni con gli elicotteri sono state sospese.
Con i gatti delle nevi i soccorritori sono quindi passati sopra il ghiacciaio del Gigante raggiungendo i vari piloni per poi arrampicarsi sopra, raggiungere le cabine attraverso i cavi e da lì calare gli occupanti uno per uno sul ghiaccio. Un’operazione complessa a un’altezza tra i 50 e i 100 metri e su una zona insidiosa per i numerosi crepacci.
In serata, considerando che nella notte la temperatura si sarebbe avvicinata allo zero, si è deciso di mandare cinque soccorritori – uno per ogni gruppo di tre cabine – per rassicurare i 45 turisti ancora intrappolati a bordo, portare loro viveri e coperte e restare con loro fino all’alba e alla ripresa delle operazioni. Le persone soccorse vengono portate a uno dei rifugi in quota.
Monte Bianco, il testimone in salvo: “Ho chiuso gli occhi per non pensarci”
Frédéric Maurer, 49 anni, uno dei passeggeri francesi portati in salvo dal Soccorso alpino, ha raccontato: “Eravamo io, mia figlia e mio genero: tornavamo dall’Italia verso la Francia, mancava poco alle quattro del pomeriggio. Siamo rimasti due ore e mezza nella cabina bloccata sotto il sole. Eravamo appena partiti dalla stazione di punta Helbronner, sul versante italiano, quando si è bloccato tutto: avremo percorso sì e no trenta metri. Di fronte a noi c’era un altro “uovo” con un gruppo di ‘chasseurs alpins’ (gli alpini francesi, ndr) ma anche loro hanno dovuto aspettare l’arrivo dei soccorritori”.
Maurer e i suoi parenti, così come decine di altri turisti, sono stati ospitati al Rifugio Torino, sul versante italiano del Bianco.
Monte Bianco, il percorso da Aiguille du Midi a punta Helbronne
I soccorritori francesi “hanno portato con gli elicotteri le persone in territorio italiano” ha spiegato Roberto Francesconi, amministratore delegato della funivia italiana Skyway del Monte Bianco, collegata alla cabinovia guasta tramite la stazione di Punta Helbronner. Da qui, a quota 3.462 metri, i turisti tratti in salvo sono state condotti giù con la Skyway, rimasta aperta oltre l’orario, fino a Courmayeur “dove è stato organizzato un servizio di bus per chi è diretto in Francia”, aggiunge Francesconi. A Chamonix è accorso anche il prefetto della Haute Savoie, Georges Francois-Lecrerc, per coordinare le operazioni di salvataggio: “Tenuto conto delle condizioni – ha detto – è stata un’ottima performance dei soccorritori”. Per rassicurare i parenti degli escursionisti intrappolati, inoltre, le autorità francesi hanno fatto sapere che “le condizioni meteo nella zona sono quelle tipiche dell’alta montagna ma non sono estreme”.
“Siamo in contatto con i clienti, hanno acqua e mezzi di comunicazione, ma cominciano a trovare l’attesa un po’ lunga”, spiega il presidente della Compagnia del Mont-Blanc, Mathieu Dechavanne, che gestisce la tratta. Le persone bloccate nelle cabine erano state in un primo tempo evacuate con gli elicotteri della gendarmeria di Chamonix ma sono poi stati chiamati in soccorso anche i vicini soccorritori italiani e svizzeri: il “Peloton de gendarmerie de haute montagne” di Chamonix ha chiesto l’intervento del Soccorso alpino valdostano. Da Aosta è decollato un elicottero AW139 con quattro tecnici di elisoccorso del Cnsas a bordo, che sono stati calati sulle cabine e hanno iniziato l’evacuazione delle persone bloccate. Poi il blocco a causa di buio e maltempo. (Repubblica)
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