ACQUA E EXPO

Milano

Milano 13 Maggio – Il rapporto mondiale 2015 delle Nazioni Unite, “L’acqua per un mondo sostenibile”, ha lanciato l’allarme: ancora 15 anni e il pianeta terra potrebbe trovarsi ad affrontare un’emergenza senza precedenti: si stima del 40% il calo della disponibilità idrica nei prossimi decenni. Per studiare soluzioni adeguate si sono dati appuntamento la scorsa settimana, all’Expo 2015, rappresentanti istituzionali, ricercatori, docenti universitari e studenti, su iniziativa della regione Basilicata, che ha promosso il convegno “Aqua 2015”. “Settecentocinquanta milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile sicure e 2,5 miliardi di utenti non utilizzano strutture igienico-sanitarie affidabili – ha detto il presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella, che ha aperto il dibattitopittella_marcello -. Dunque, l’acqua che da sempre è, non solo cibo e vita, ma anche e soprattutto occasione di pace e solidarietà, può diventare un’occasione di lacerazione sociale, di diseguaglianze”.

Per evitare il peggio, secondo Pittella, occorre lavorare molto sull’innovazione tecnologica, sempre più avanzata, ridurre i consumi, specie in agricoltura, a volte inappropriati e far diventare il risparmio la principale fonte di approvvigionamento. “Ci sono scelte strategiche che le amministrazioni pubbliche possono fare: limitare lo sviluppo di centrali termoelettriche e dare più spazio a fonti rinnovabili; ridurre l’uso di agenti chimici in agricoltura, per preservare la qualità dell’acqua; lavorare su una gestione globale dell’intero ciclo” sottolinea il rappresentante numero uno della Basilicata, capofila del convegno a cui hanno partecipato Umbria, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte e le province autonome di Trento e Bolzano. L’Italia è il terzo consumatore di acqua nel mondo, dopo Stati Uniti e Canada, ma abbiamo una problematicità presente in tantissime regioni, Basilicata inclusa: “Una rete di distribuzione estremamente frammentata: tremila gestori solo di servizi idrici, a volte cinquemila abitanti per gestione, una sorta di colabrodo che perde troppa acqua” dichiara in tutta onestà il presidente della Basilicata, un territorio che ha un legame con l’acqua antichissimo, se si pensa alle cisterne dei palombari scavate a Matera, la città dei sassi. Novecento milioni di metri cubi d’acqua, 14 invasi, una regione che è forse il maggiore contenitore d’acqua del centro-sud, tanto da metterla a disposizione dell’intera Puglia, secondo un accordo con il governo nazionale. “Il processo riformatore in materia di acqua e suolo è nell’agenda del governo nazionale – ha concluso Pittella -, ogni regione italiana deve dotarsi di un piano di tutela delle acque, come stiamo facendo noi, in modo da assicura l’utilizzazione sostenibile della risorsa”.