DA REGIONE LOMBARDIA PRESTO UNA NUOVA LEGGE SULL’ARTIGIANATO

Lombardia

Milano 18 Febbraio – Formazione, accesso alle tecnologie, nuovi strumenti per il credito, semplificazione, internazionalizzazione. Saranno questi i punti salienti di una nuova proposta di legge “che promuova il profilo e la specificità del lavoro artigiano, segnando un percorso di politiche specifiche e differenziate, che possa dare un contributo concreto all’evoluzione del settore”. Un gruppo di lavoro dedicato a questo è già al lavoro in Regione Lombardia.

Lo ha annunciato l’assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, ieri sera, a Vigevano (Pavia), intervenendo all’incontro, promosso da Confartigianato Imprese Lomellina, ‘Come valorizzare il saper fare – Nuovi strumenti a sostegno delle micro imprese e del valore artigiano’. “Quando parliamo di valore artigiano – ha spiegato Melazzini – ci riferiamo a una potenzialità economica, innovativa, di sviluppo, che investe tutto il territorio lombardo e che può avere un ruolo centrale nella crescita del nostro sistema produttivo“. Dopo alcuni mesi di confronto con tutti gli stakeholder, avvenuto in più momenti, “è giunto il momento di dare anche una veste formale e una concretizzazione operativa alle riflessioni di questi mesi” ha detto l’assessore. Da qui l’idea di una nuova legge.

Per definire i contenuti della nuova normativa, “resta fondamentale il metodo dell’ascolto e del confronto con gli attori del sistema produttivo“. Per questo è aperta sul sito regionale (http://www.attivitaproduttive.regione.lombardia.it/) una consultazione pubblica, tramite cui raccogliere le indicazioni e gli orientamenti del mondo artigiano.

Dobbiamo promuovere un artigianato che si proietta su una dimensione internazionale – ha detto Melazzini –e, per farlo, servono percorsi formativi adeguati. Un impegno attraverso la nuova legge sarà certamente quello di sostenere e promuovere l’acquisto della nuova tecnologia disponibile“. Per quanto riguarda, inoltre, il credito, nelle nuove norme andrà valutata la possibilità di una “finanza artigiana, il cui asse si può in parte spostare dal capitale di debito a quello di rischio, tramite strumenti come il private equity o il crowdfundig