Cosa resta del cantiere di via Rizzoli 13-45?

Milano

Come ben noto, se a costruire a Milano non è Coima i risultati non brillano in qualità. Lo dimostra il caso del cantiere di via Rizzoli 13-45, che attualmente procede a rilento. Era il fiore all’occhiello dell’amministrazione di sinistra, che tra queste case ha la sua roccaforte. O forse doveva esserlo. La realtà, in ogni caso, ha deluso molto. Ci guida nel disastro il consigliere di Municipio 3 Gianluca Boari (FdI).

Partiamo dalla fine

“Non è facile parlare della fine di questo cantiere, principalmente perché nessuno sa quando finirà. Essendo finanziato col PNRR dovrebbe chiundere nel 2026. Ma chi lo sa se ci saranno ritardi. Attualmente i lavori vanno a rilento. Dovrebbero riprendere a ritmo più sostenuto dalla settimana prossima ed entro settembre chiudere le opere che riguardano gli appartamenti che danno sui binari della metropolitana. Ma nessuno ha certezze, se non che gli operai lavorano spesso anche quando non dovrebbero (tipo la domenica presto) e che i materiali accatastati a caso è un miracolo se non hanno colpito qualcuno rovinandogli addosso.” dichiara il Consigliere.

“Di sicuro sono state fatte diverse scelte discutibili, a partire dalle canaline del gas totalmente prive di protezione, così come i contatori. O i lavori di sistemazione della facciata che si interrompono improvvisamente al -1. Pare non ci fosse quel piano nel capitolato di gara. E poi c’è il problema del cappotto: nelle vaste aree incomplete, la pioggia entra in casa agli inquilini MM. E quando non attraversa il cappotto rimbalza sulle impalcature, impregnando i muri. Il meteo di questi giorni non ha naturalmente aiutato, ma non è certo il peggiore dei problemi”.

La fonte miracolosa

“Il vero problema è l’incuria come stile di amministrazione. Sul lato delle palazzine che confina con il 47 scorreva una fonte miracolosa. L’acqua è sgorgata senza impedimenti per mesi prima che MM (acquedotto) ascoltasse le richieste di intervento di MM (casa). Adesso qualcuno dovrebbe sistemare il giardino, ma naturalmente MM (verde) non ha ancora preso incarico, MM (casa) come sempre ci mette ere geologiche a muoversi e qui pare di stare in un teatro di guerra. Peggiorando peraltro situazioni già denunciate, come quella degli insetti. Qui c’è stato di tutto, dalle colonie di blatte estremamente aggressive ai nugoli di zanzare e moscerini. Ma a proposito di artropodi…”

Il Lambretta

“Non che se ne sentisse il bisogno, ma naturalmente c’è tutt’ora il problema del Centro Sociale apparso in giardino. Quando la sinistra non riesce a fare grattacieli nei tinelli si dedica a regalare o quasi spazi pubblici a chi fino a qualche settimana prima aveva illegalmente occupato. È il caso della sede del Mutuo Soccorso, che una volta completata è diventata il Lambretta. E delizia spesso fino a tarda notte nel fine settimana gli inquilini con musica altissima. Insomma, per chi abita qui, la vita è un lungo percorso a ostacoli, con un tracciato inventato dalla sinistra per ragioni elettorali e senza tenere in alcuna considerazione i bisogni degli ultimi.”

“Nulla di nuovo, nulla che non combatteremo senza sconti fino alla fine” conclude il Consigliere Gianluca Boari.

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