Beppe Sala anziché complimentarsi con le forze dell’ordine per aver fatto rispettare la legge e ripristinato il diritto costituzionale alla proprietà privata. Si è lamentato di non essere stato informato per tempo dello sgombero del Leonkavallo.
È una tattica non nuova: lo aveva fatto già nel maggio 2017 in occasione di un altrettanto sacrosanto blitz delle forze dell’ordine per identificare migranti clandestini e spacciatori in Piazza Duca d’Aosta davanti la Stazione Centrale.
Poiché un Sindaco in carica non può certo attaccare le forze dell’ordine perché svolgono il loro compito, ecco che Beppe la butta sulla forma e sul metodo per attaccare le autorità di sicurezza milanesi che rispondono al Governo.
In questo modo Beppe Sala può strizzare l’occhio ai numerosi elettori di sinistra. Quelli che considerano il centro sociale un totem, un simbolo, un luogo di cultura. Tralasciando una storia trentennale di illegalità, di evasione fiscale, di abusi urbanistici e violazione di norme igienico sanitarie e pubblico spettacolo.
Si comprende la professionalità delle forze dell’ordine che sono intervenute il 20 agosto. Approfittando del fatto che i rivoluzionari del centro sociale erano in villeggiatura o comunque a dormire in luoghi più confortevoli. In questo modo hanno evitato inutili scontri e violenze.
Non si capisce invece cosa sarebbe cambiato se fosse stato informato Sala. Non esiste un obbligo di informazione per ogni intervento di ordine pubblico compiuto da Carabinieri e Polizia. O forse Sala vuol dar a bere che la fantomatica regolarizzazione del Leonkavallo, che non si è fatta in 14 anni, si poteva invece realizzare in 14 giorni!
Questa manfrina servirà dunque a compattare tutta la sinistra milanese e nazionale in una battaglia fatta di cortei e manifestazioni.
Il disinvolto Sala e le mamme antifasciste del Leonka se lo devono fissare bene in testa. Per concedere un immobile comunale a una associazione, già costituita e senza contenzioso col Comune, bisogne fare un bando, occorre che l’associazione si faccia carico dei lavori milionari di bonifica e messa a norma.

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Sono sempre più evidenti quali pesi dà alle cose e ai fatti questo personaggio in base ai suoi ‘interessi politici’ e non a quello dei cittadini.
Ricordo che è stato rieletto grazie all’assenteismo della stra grande maggioranza dei cittadini.
Bravissimo Fabrizio. Molti queste cose non le sanno…
Queste sono le priorità di Sala, sindaco a sua insaputa: proteggere l’illegalità dei suoi amichetti dei centri sociali e fregarsene di tutti i problemi della città. Questa è la sinistra da sempre, chi non lo capisce e li continua a votare è colpevole, senza più attenuanti. Questa città nevessita di un cambio di rotta radicale: il CDX sarà capace di intercettare questo bisogno e vincere le prossime elezioni??? Ai posteri l’ardua sentenza….
👍👍👍