Il sindaco di Milano non intende dimettersi, nonostante le indagini nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica che lo vedono coinvolto. Una notizia che non stupisce Vittorio Sgarbi. Dopo mesi di silenzio, il critico d’arte ed ex sottosegretario di Stato alla cultura decide di intervenire proprio sul caso esprimendo qualche perplessità.
“Leggo, con poca sorpresa, le notizie su Milano e sui grandi affari attorno al mondo dell’edilizia – è l’inizio del suo post su X -. E ripenso alle reazioni scomposte del sindaco Sala contro di me quando mi sono opposto all’idea di demolire lo stadio di San Siro. Il tempo sarà galantuomo”
Ma quanto tempo? Quanto tempo per una revisione non solo giudiziaria, ma anche di verità politica, di conoscenza storica?
Il pragmatismo di Sala ha visto e potenziato immagini, ha consolidato interessi, ha usato una legislatura confusa per avere “le mani pulite”, come ha dichiarato, ma senza una cultura complessiva dell’Urbanistica.
Milano si è trasformata nei secoli con la sua identità e la sua storia, quello sì è un modello da rispettare.
Sì “…è venuta meno una cultura dell’urbanistica, quella intestata a personaggi come Piero Bottoni, Giuseppe Campos Venuti, Pierluigi Cervellati, Lucio Stellario D’Angiolini, Giancarlo De Carlo. Ed è sicuramente venuta meno una sensibilità condivisa da professori e cittadini, come era apparso alla fine degli anni sessanta…Dovrebbe tornare la politica e dovrebbe tornare la politica urbanistica, quella che dovrebbe promuovere una realtà nel suo complesso e nel suo rapporto con quanto la circonda. Ricordando il barone Haussman a Parigi e, nel nostro piccolo, l’ingegner Beruto, che una visione generale l’avevano esercitata. Qualcuno, lassù, dovrebbe capire che se trasformi la città trasformi anche il modo di viverla, che non si può legare la sua trasformazione a semplici brutali calcoli di rendimento finanziario.” ( Oreste Pivetta)
Immaginare un’analisi di Sala in tal senso è pura utopia.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Sono pienamente d’accordo.