La persona al centro: il lavoro del counselor

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Il counselor: professionista della relazione di aiuto

Sono ancora molte le persone che, quando mi chiedono: “Che lavoro fai?”, e io rispondo: “Il Counselor”, mi guardano con occhi interrogativi. Questa professione, molto diffusa in Europa e negli Stati Uniti, non è ancora molto conosciuta in Italia.

Il termine “counseling” deriva dal verbo inglese “to counsel”, ovvero “consigliare”, che ha la sua origine etimologica nel latino “consulere”. Alcuni vecchi glossari riconducevano erroneamente questo verbo al composto “cumsilere”, che significa “sollevarsi insieme”. Nonostante questa scomposizione del verbo latino si sia poi rivelata fallace, il suo significato rende molto bene l’idea del compito del counselor come colui che ti tende la mano nei momenti di difficoltà, ponendosi sul tuo stesso livello, e si risolleva con te.

La figura del counselor

Più nel dettaglio, il counselor è una figura che, attraverso lo studio e l’esperienza, ha acquisito gli strumenti per l’ascolto attivo dei tuoi bisogni, la comprensione sia razionale che empatica della tua situazione e la scoperta dei tuoi talenti per poterla affrontare. Inoltre, è in grado di ribaltare il punto di vista, inquadrando il problema che ti affligge in modo completamente nuovo. Osservando la situazione problematica in un’altra prospettiva e introducendo anche più punti di vista, il problema, pur essendo il medesimo, muta. In qualche caso si ridimensiona; in altri resta importante, ma non appare più insolubile. Attraverso il dialogo maieutico di matrice socratica, il counselor porta alla luce qualità e capacità che non sapevi di avere oche giacevano nascoste dentro di te e ti mette nelle condizioni di utilizzarle a tuo vantaggio.

Quindi il counselor ti aiuta a vedere il tuo problema in un’altra ottica e, nello stesso tempo, getta luce sulle qualità che ti consentono di affrontarlo, cercando insieme a te la via più facilmente percorribile per districarvisi e risolverlo. In molti casi, giunge a una soluzione; nei casi più gravi arriva a un miglioramento della situazione e, al limite, a una convivenza accettabile con la situazione problematica.

Quando rivolgersi a un counselor

Il counselor è di aiuto in molti casi perché affianca il singolo individuo coni suoi problemi esistenziali e relazionali e interviene in contesti di gruppo, anche complessi, per migliorare i rapporti di relazione. Il counselor può consigliare genitori che hanno problemi con il comportamento di figli che risultano ingestibili. Può aiutare una coppia che non riesce ad andare d’accordo a trovare una conciliazione e perfino un’intesa, spaziando dalla comunicazione alla sessualità. Può intervenire nei litigi tra fratelli e, più in generale, nelle incomprensioni tra qualunque membro della famiglia. Lo scopo è quello di armonizzare la relazione difficile, portare concordia e serenità.

Questo lavoro sui rapporti problematici tra le persone, si applica non solo alla famiglia, ma a tutti i contesti di gruppo: la scuola, il lavoro o la squadra sportiva.

La figura del counselor è molto richiesta dalle aziende per armonizzare il team di lavoro e motivarlo nel raggiungimento degli obiettivi. Svolge anche un ruolo cruciale nell’abbassare il livello dello stress, sia del gruppo di lavoro che dei suoi singoli componenti e affianca manager e professionisti con ruoli apicali nella gestione delle tensioni emotive e delle pressioni lavorative. In modo analogo, interviene per concentrare e motivare nello sport, sia negli sport di squadra che in quelli individuali.

Inoltre, il counselor affianca il singolo individuo che sta attraversando un momento di crisi nella propria vita, come la crisi di identità tipica degli adolescenti o lo stallo in cui si versa quando bisogna prendere decisioni importanti, si devono affrontare cambiamenti imposti oppure occorre cambiare per dare una svolta alla propria vita. Il counselor accompagna i singoli o i gruppi in percorsi di cambiamento e di crescita personale.

La formazione del counselor

Il campo di lavoro del counselor è dunque molto ampio. È opportuno dire che il counselor opera secondo i termini della legge 14 gennaio 2013 n.4, ovvero “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”. Ciò significa che non è previsto un albo o un ordine professionale di appartenenza. Vi sono tuttavia percorsi di studio che portano all’acquisizione delle conoscenze necessarie per svolgere la professione. Personalmente, ho una formazione filosofica, che presuppone capacità di ragionamento, il pensiero critico e il dialogo socratico. Questo mi porta a saper porre le “domande giuste” per capire la persona che si rivolge a me, per far chiarezza sul suo disagio e far emergere i suoi punti di forza. Poi, è necessaria una formazione specifica presso scuole di counseling o di formazione alla relazione di aiuto e, allo stesso tempo, bisogna essere persone empatiche, un po’ per indole, un po’ per esperienza e avere tanta passione per questa professione. Nel mio lavoro metto la persona al centro e la aiuto con un metodo integrato che comprende anche tecniche di scrittura manuale, disegno, terapia del suono.

La differenza tra lo psicologo e il counselor

Questo è un punto importante da chiarire. Lo psicologo fa parte del personale sanitario. Prende in carico sia persone che hanno bisogno di un affiancamento specifico, sia individui affetti da disturbi mentali e li cura generalmente secondo protocolli prestabiliti. Lo psicologo “prende in cura” i suoi pazienti, il counselor “si prende cura” dei suoi clienti. L’approccio del counselor, libero da obblighi terapeutici codificati, è più morbido e dialogante.

Il counselor è orientato alla persona nella sua unità fisica e psichica. Ha un approccio ampio, a 360 gradi, olistico – come si usa dire attualmente. Tiene conto sia del benessere del corpo che della mente.

Il counselor pone al centro la persona nella sua unicità individuale e relazionale.

“Tu sei al centro della relazione di aiuto, nella tua complessità e nel tuo mistero di essere umano.”

Per maggiori informazioni:

https://medicinadisegnale.it/professionisti/caterina-majocchi/

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E-mail: caterina.majocchi@outlook.com

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