La Grande Brera può generare nel medio termine un indotto per Milano pari a 520 milioni di euro.
E’ la stima riferita in occasione della presentazione di una ricerca Makno sul brand e sull’impatto economico sociale e culturale del nuovo polo culturale arrivato a compimento lo scorso dicembre con l‘inaugurazione di Palazzo Citterio che si è aggiunto alla Pinacoteca di Brera alla Biblioteca Nazionale Braidense, e inoltre all’ Accademia di Brera, all’Osservatorio Astronomico, all’ Orto Botanico, all’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere.

Oltre ai curatori della ricerca, sono intervenuti tra gli altri il direttore di Brera, Angelo Crespi, l’assessore alla Cultura di Milano, Tommaso Sacchi e l’assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Francesca Caruso:
“Lo studio di Makno certifica la mia visione iniziale di immaginare la Grande Brera non semplicemente come un ampliamento dello spazio fisico della Pinacoteca con l’apertura di Palazzo Citterio a dicembre 2024 ma anche un allargamento concettuale, un nuovo modo comunicare con un brand innovativo l’unicità e la forza di un luogo straordinario che interpreta alla perfezione il dinamismo di Milano, della Grande Milano e della Regione Lombardia”, ha dichiarato Crespi. Con lo stesso algoritmo elaborato nello studio presentato stamane è stata fatta anche un’ulteriore proiezione dell’impatto sul futuro immediato, che tiene conto degli ipotetici flussi dei pubblici stabilizzati in almeno un anno. Il valore finale, sempre proiettato nel medio termine, oscilla intorno al miliardo e mezzo di euro. Una valutazione che tiene conto anche dell’allargamento della città “metropolitana virtuale di Milano” che contribuisce al dinamismo dei valori della Grande Brera – area stimata in circa 9 milioni di abitanti – una delle più grandi città metropolitane “avanzate” del mondo la cui forza si fonda su 7 diversi fattori di sviluppo. Tra questi, una componente fondamentale è proprio la cultura di cui la Grande Brera, nel contesto della citta metropolitana allargata che si estende fino a tutta la Regione Lombardia, può diventare, in un prossimo futuro, motore trainante.
“Lo studio dell’identità di Grande Brera definisce l’articolazione della struttura del nuovo brand che va formandosi – ha affermato Mario Abis, sociologo, direttore Makno – Rimane l’aspetto mitico ma si determinano nuovi fattori attrattivi che si connettono all’allargamento e alla plurifunzionalità della struttura. Questo modello ha portato ad una prima stima del valore di impatto di Grande Brera, ciò che in termine di filiera economica dà al suo territorio di riferimento. L’impatto finale si determinerà entro un anno quando si stabilizzerà il flusso dei pubblici multipli per struttura e motivazioni alle visite. La Grande Brera in questo modello può essere assunta da esempio di come una struttura culturale diventi un motore dell’allargamento virtuoso di una città che è anche una grande città metropolitana, Milano, di oltre 9 milioni di abitanti, fra le prime 10 al mondo per qualità e complessità”.
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