La moda dei blocchi stradali deve essere fermata prima che distrugga la città che continua a lavorare.

Milano

Ieri blocchi stradali su Viale Zara, oggi flash mob all’ora di punta sui Bastioni. Il tutto mentre la città è invasa da operatori e allestitori per la settimana della moda. E mentre la città, finita l’estate, torna ai suoi ritmi lavorativi  e scopre gli effetti nefasti sulla fluidità del traffico e su trasporto pubblico degli ultimi interventi di Sala:  ciclabile di Baires, cantieri stradali non terminati ad agosto e in ritardo ovunque, taglio dei trasporti pubblici di superficie, mezzi Amsa rallentati nei loro giri mattutini e arenati nel traffico congestionato.

Per questo, chi ha a cuore il lavoro, che, ricordiamolo, è il cuore e l’identità di Milano, deve fare appello al Questore e al Prefetto: le manifestazioni siano autorizzate e svolte in luoghi dove non paralizzano la mobilità già problematica.

Questo appello dovrebbe farlo il Sindaco e lo farà per 2 motivi: il primo è che chi blocca le strade sono suoi elettori, il secondo è che la filosofia delle amministrazione di Milano è di lasciar paralizzare il traffico senza curarsene, perché cosi, secondo loro, la gente sarà costretta a non usare l’auto. Rieducazione coatta del cittadino.

Allora invitiamo tutti le autorità che governano l’ordine pubblico a non trascurare i rischi che scoppino incidenti, ma soprattutto i danni che i blocchi al traffico producono non solo sul lavoro e sui servizi alla città, ma anche alle persone fragili, agli anziani, ai disabili, ai mezzi di emergenza.

Le proteste di questi giorni intendono ricattare Sala e compagni affinché proseguano lungo la linea fallimentare tenuta fino ad oggi dalle ultime 3 giunte di sinistra. Provvedimenti fallimentari sotto il profilo ambientale perché Sala non è in grado di esibire i risultati sull’aria di Area B e Area C. Strategie fallimentari  sotto il profilo della sicurezza stradale, perché i progetti improvvisati come le ciclabili a pennello e contromano, le bici freee floating, i monopattini in sharing, hanno solo portato più incidenti e disordine, mentre nonostante 220 milioni di multe incassate e teoricamente destinate a Polizia Locale e manutenzione stradale, nessuno è in strada a controllare e rendere più sicuri strade e marciapiedi. Un fallimento dal punto di vista  trasportistico perché a Milano i pendolari continuano ad accedere  con le auto, perché volutamente non è stato realizzato nessun piano parcheggi né intervento sulla logistica.

Molte altre categorie, rispetto ai verdi, avrebbero motivo per lamentarsi e protestare della inerzia e del mancato ascolto di Beppe Sala e dei suoi Assessori. E’ preferibile farlo senza paralizzare Milano perché non dobbiamo danneggiare il lavoro, le imprese che danno ancora lavoro, il dinamismo commerciale e turistico, le tante persone che ogni mattina fanno il proprio dovere e fanno grande Milano. Siamo più responsabili del Sindaco green, affidiamoci al buonsenso delle istituzioni preposte all’ordine pubblico e al rispetto delle leggi.

2 thoughts on “La moda dei blocchi stradali deve essere fermata prima che distrugga la città che continua a lavorare.

  1. Beh, esistono già norme (CdS, Cpp) che puniscono queste interruzioni del traffico, ma purtroppo non vengono maI sanzionate a chi organizza questi blocchi.

  2. Una domanda… perché questa gente nessuno le mette in galera??? Continuando così non solo Milano che è stata già distrutta dalla giunta di sala, ma anche tutta l’Italia, a Milano sala ha tolto anche la linea degli autobus gli unici comodi per le persone disabili o invalidi

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