Politecnico: il ponte di Genova andava chiuso

Attualità

“Il progettista ha fatto delle valutazioni improprie, ma anche con quelle valutazioni improprie il ponte era da chiudere. Spea sapeva, aveva calcolato il livello di efficienza che era sotto uno e con quel dato il ponte andava chiuso. A me, però, non diedero tutta la  documentazione, altrimenti lo avrei detto anche io”. E’ quanto ha detto il professore Carmelo Gentile, docente del Politecnico di Milano, nel corso dell’interrogatorio come persona informata dei fatti davanti al pubblico ministero Massimo Terrile.

Oltre a Gentile è stato sentito,  sempre come testimone, il suo braccio destro, il ricercatore Antonello Ruccolo. I due docenti firmarono lo studio dell’ateneo milanese nel 2017, su commissione di Aspi. Furono loro a evidenziare, nella pila 9, “deformazioni non conformi alle attese degli stralli che meritano approfondimenti” e a suggerire di installare “prima, durante e dopo il lavoro di retrofitting (i rinforzi alle pile 9 e 10) dei sensori”. Gentile ha detto di essere “molto addolorato per la tragedia”, di “non riuscire più a tornare sul ponte”. “Ci penso ancora adesso – ha detto Gentile – e ogni giorno mi chiedo se avremmo potuto fare qualcosa in più. Ma quando ci commissionarono lo studio si guardarono bene dal fornirmi tutti i documenti, altrimenti con quelle informazioni avrei detto io stesso di chiudere il viadotto”.

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