Rimpasto di Giunta, un argomento che accende gli animi a sinistra, soprattutto nel Pd. Provando a ragionare con i loro punti di vista, ragionare ragionare, l’ambizione illogica di Sala emerge anche nei suoi altalenanti comportamenti che ci fanno riflettere sulle sue decisioni ondivaghe, sull’incoerenza tra il pensiero e il fare, sull’indubbio immobilismo senza coraggio nelle decisioni.
Afferma Calenda “Giuseppe Sala aveva fatto una dichiarazione, dicendo che sarebbe bene avere Azione in giunta. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Mi pare di aver capito che c’è un veto del Pd su questo. A Sala dico che lo abbiamo sostenuto nel momento più difficile, dicendo che le inchieste della magistratura ci sembravano completamente sbagliate e che si doveva andare avanti sia sul Salva Milano sia sullo stadio. Se poi finisce che le persone più coraggiose su quella linea non vengono messe in grado di fare un lavoro perché c’è il veto di chi fondamentalmente, come sappiamo bene tutti, sotto sotto lo voleva mandare a casa, forse Sala ha un problema di coraggio”.
Il leader di Azione Carlo Calenda lo ha detto a margine dell’inaugurazione della nuova sede di Azione in via Comelico, parlando della possibilità di un rimpasto in giunta comunale e del coinvolgimento del suo partito. Una rivendicazione di fedeltà forse obtorto collo, ma in certi capitoli del viaggio l’esigenza di un riconoscimento va alle ortiche “perché c’è il veto del PD” che praticamente lo ha schiavizzato. Vogliamo parlare ancora di merito e di preparazione specifica?

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Non è che gli manca il coraggio, è che ha la palese faccia tosta di restare fino alla fine pur di portare avanti i suoi ‘programmi’.