Sopralluogo settimanale stile saga “Milano Remix”, quella dove gli spazi pubblici vengono reinterpretati con più fantasia di un laboratorio di arte concettuale. Entriamo nel parco tra corso 22 Marzo e via Cadore e la prima cosa che notiamo è la densità abitativa… non quella dei residenti, ma quella dei vagabondi che hanno trasformato prati, panchine e vialetti in un campeggio diffuso con vista sul traffico. A pochi metri da loro, i pusher presidiano invece la zona “commerciale” del parco: il muretto del monumento ai Marinai, che ormai sembra la hall di un aeroporto… dove però gli arrivi sono solo clienti. In mezzo a questa scenografia urbana, sorge la Palazzina Liberty, dedicata a Franca Rame e Dario Fo, ma oggi ridipinta dai Writer con una tavolozza cromatica che va dal “perché l’hai fatto?” al “potevi anche no”. Attorno, immondizia, rifiuti sparsi e dettaglio che la città merita di sapere , un odore di bagno pubblico abusivo che ti investe ancora prima di vedere la struttura. Infatti alcune parti esterne dell’edificio vengono utilizzate come servizi igienici di fortuna, con risultati prevedibili. Proseguendo sotto gli alberi, il parco si trasforma in un magazzino spontaneo diffuso: trolley, coperte, armadi di fortuna ricavati con teli di plastica, e perfino stenditoi improvvisati usando i rami come appendiabiti. Altro che eco-design: qui siamo oltre. E poi arriviamo al punto forte del sopralluogo: la bocciofila. Quella che una volta era un’area per il tempo libero e le partite della domenica è oggi un dormitorio stabile, completo di tende, sedie, cibo, coperte e un sistema abitativo che definire “autogestito” è riduttivo. Altro che bocce: qui si gioca alla sopravvivenza. E Milano, tristemente, è spettatrice passiva.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845