Al Circolo Volta di Milano una serata per Miles Turolla

Cultura e spettacolo

Nato a Polesella, in provincia di Rovigo, e milanese d’adozione, il Maestro Miles Turolla ha attraversato quasi un secolo di storia con un filo rosso ben preciso: la musica. Dalla sua Polesella alla Scala di Milano, la sua vita è stata interamente dedicata all’arte. La sera del 13 novembre, al Circolo Alessandro Volta di Milano, la città che lo ha accolto e la comunità da cui è partito si sono simbolicamente incontrate per rendergli omaggio. L’occasione era la celebrazione della cittadinanza onoraria conferita a Turolla dal Comune di Polesella, su proposta dell’Associazione IGNA – Il Graffio nell’Anima.

IGNA, quando una ferita diventa impegno

L’evento è stato organizzato dall’Associazione IGNA, realtà che unisce impegno sociale e promozione culturale. Alla guida, la presidente Lucia Gagliano, affiancata dalla presidente onoraria Nunzia Fatticci, dai vicepresidenti Vincenzo Gagliano e dott. Rodolfo Rivera, e dal consigliere avv. Filippo Pellegrino. La storia di IGNA nasce da una esperienza durissima, trasformata in energia positiva. Nel primissimo dopoguerra, Nunzia Fatticci, da bambina, insieme al fratello Antonio, fu accolta nell’orfanotrofio di Casapesenna (1944), nella “Casetta di Nazareth”, amorevolmente guidata da don Salvatore Vitale. Un luogo semplice, ma carico di umanità, che ha lasciato un segno profondo e indelebile.

Quella memoria, tramandata ai figli, è diventata per la presidente Lucia Gagliano un impulso costante a non voltarsi dall’altra parte. Oggi IGNA si dedica all’accudimento delle persone anziane, al sostegno dei giovani in difficoltà, delle persone con disabilità e di tutte quelle famiglie che, non per propria responsabilità, non hanno avuto le stesse opportunità degli altri. Al loro fianco, anche l’avv. Cristina Testa, che con grande professionalità ma soprattutto con passione e generosità aiuta molti amministrati, rappresentando un punto di riferimento prezioso nelle situazioni più fragili.

Le istituzioni: Polesella riscopre il suo Maestro, Milano lo abbraccia

La sala del Circolo Volta era gremita non solo di soci e amici di IGNA, ma anche di rappresentanti delle istituzioni. Per il Comune di Polesella era presente l’Assessore agli Affari Generali e Cultura, dott. Gianluca Marengoni, unico rappresentante dell’Amministrazione, che ha portato i saluti ufficiali del Sindaco Emanuele Ferrarese, impossibilitato a recarsi a Milano per impegni istituzionali. Nel suo intervento, Marengoni ha ricordato come, paradossalmente, la figura del Maestro fosse inizialmente poco conosciuta nel suo stesso territorio d’origine: «Non conoscevamo il percorso del Maestro Turolla, ma ora lo promuoviamo: è un figlio della nostra terra che ha onorato il nostro territorio e il nostro Paese nel mondo».

Parole che raccontano bene il senso della cittadinanza onoraria: il riconoscimento di un concittadino nato a Polesella e milanese d’adozione che, attraverso la sua carriera, ha portato il nome dell’Italia e delle sue città nel mondo, restando sempre legato alle proprie radici. La serata ha avuto anche un respiro regionale: in videocollegamento è intervenuto l’Assessore regionale Gianluca Comazzi, che ha rimarcato il valore di un’iniziativa capace di unire l’omaggio a un grande protagonista della musica italiana con la valorizzazione del lavoro sociale di associazioni come IGNA, impegnate ogni giorno accanto alle persone più fragili e al patrimonio umano e culturale delle nostre comunità. 

Angolo Turolla

Una vita alla Scala e l’amicizia con Maria Callas

Il Maestro Miles Turolla, scomparso lo scorso anno a quasi cent’anni, ha legato il suo nome in modo particolare al Teatro alla Scala di Milano, dove ha costruito una carriera lunga e straordinaria, rappresentando l’eccellenza italiana in molti Paesi. Durante la serata è stato ricordato anche il rapporto profondo con la soprano Maria Callas, di cui Turolla fu amico. In una teca, a pochi passi dai tavoli, erano esposti alcuni strumenti appartenuti al Maestro e due oggetti inseparabili della “Divina”: la borsetta e i cannocchiali da teatro, donati alla madre di Turolla. Dettagli apparentemente minuti, ma dal grande potere evocativo: hanno restituito agli ospiti un’atmosfera d’altri tempi, fatta di sipari rossi, loggioni e notti d’opera, ancora oggi sorprendentemente viva.

Musica tra una portata e l’altra

A rendere speciale la cena, la presenza del soprano Maestra Astrea (Astrea Amaduzzi), presidente dell’Accademia Nazionale di Belcanto Italiano, accompagnata al pianoforte dal maestro  Mattia Peli. Tra una portata e l’altra della gustosa cena, il pubblico ha ascoltato arie e brani che spaziavano da Puccini ad altre pagine celebri del repertorio, in un alternarsi di musica e convivialità che ha restituito perfettamente lo spirito del Maestro: la musica come parte naturale della vita.

La presenza dell’Accademia ha confermato quanto il nome di Turolla resti vivo e rispettato nel mondo del belcanto, non solo per il suo talento, ma anche per lo stile umano discreto e rigoroso che lo ha sempre contraddistinto. 

La voce dei pazienti e l’appello alla donazione

Poiché negli ultimi anni della sua vita il Maestro ha convissuto con patologie croniche che ne rendevano fragile la situazione sanitaria, IGNA ha voluto dare spazio anche al tema della malattia e della cura. Alla serata erano presenti, come ospiti speciali del dott. Rodolfo Rivera, primario di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Pio XI – ASST Brianza, il presidente dell’ANED – Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto, dott. Giuseppe Vanacore, e la referente regionale ANED Teresa Siclari.

Vanacore e Siclari hanno offerto una testimonianza intensa e molto toccante, ricordando le difficoltà quotidiane delle persone affette da malattia renale cronica, il peso delle terapie dialitiche sulla qualità di vita e i costi che queste comportano per il sistema sanitario. Il loro intervento ha lanciato un forte appello alla prevenzione e alla diffusione della cultura della donazione di organi, in particolare del rene, affinché sempre più pazienti possano avere una seconda possibilità di vita. 

Don Luigi Panzeri e il “tesoro nascosto” di Milano

A dare ulteriore profondità alla serata, la presenza del parroco don Luigi Panzeri, che ha conosciuto personalmente il Maestro Turolla. Nel suo intervento ha condiviso con il pubblico una notizia che pochi milanesi conoscono: l’esistenza, in città, della Basilica dei Santi Nereo e Achilleo, che oggi gode del riconoscimento dello Scudo Blu, simbolo internazionale dei siti da preservare in caso di guerra. Un luogo talmente prezioso da essere segnalato perfino sulle mappe della NATO come patrimonio da proteggere. Un richiamo forte a un’altra forma di memoria: quella dei luoghi, delle chiese, delle pietre che, come la musica, raccontano la storia di una comunità.

Rivera, Gagliano, Marangoni

Una borsa di studio per il futuro della musica

Per concludere questa intensa serata, IGNA ha voluto trasformare il ricordo in progetto. È stata infatti lanciata la proposta di istituire una borsa di studio intitolata al Maestro Miles Turolla, destinata a un giovane studente meritevole di una scuola media a indirizzo musicale di Polesella. A sostegno dell’iniziativa è stata organizzata una lotteria di beneficenza, il cui ricavato sarà dedicato proprio a questa finalità: aiutare un ragazzo o una ragazza a intraprendere o proseguire gli studi musicali, sulle tracce di chi, da Polesella alla Scala, ha portato la musica italiana nel mondo.

La serata si è chiusa tra applausi, ringraziamenti e numerosi riconoscimenti all’Associazione IGNA e alla memoria di Nunzia Fatticci, che non ha mai dimenticato una verità semplice: nella vita, tutti possiamo ricevere opportunità bellissime e offrirle agli altri. Basta aprire il cuore alla generosità.

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