BMTA di PAESTUM: dove il turismo culturale misura il futuro

Attualità EXPLORER - Cultura Turistica a 360°
Alla XXVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, Paestum torna a essere il crocevia del dialogo tra istituzioni, imprese e territori. Un laboratorio dove archeologia, tecnologia, mare e cultura si incontrano per ridefinire il modello di sviluppo turistico italiano.
Paola Idilla Carella intervista Sebastiano Tusa per itinerario sommerso Sicilia

Chi scrive ha seguito il mondo del turismo e della cultura per oltre vent’anni, attraversando con sguardo giornalistico le trasformazioni di un settore che oggi più che mai ha bisogno di visione. Tra le esperienze più significative, porto con me gli incontri – e le immersioni – con il compianto Sebastiano Tusa, straordinario archeologo e uomo del Sud. Ebbi il privilegio di intervistarlo più volte e di immergermi con lui in un sito archeologico siciliano, esperienza che racconto anche in questo video. Tusa aveva capito prima di molti che il mare custodisce una memoria viva, capace di generare cultura, turismo e sviluppo sostenibile.

Ed è proprio questo spirito – la cultura come economia e il passato come futuro possibile – che ritrovo nella Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA) di Paestum, giunta alla sua XXVII edizione. Dal 30 ottobre al 2 novembre 2025, il Tabacchificio Cafasso e il sito archeologico della Magna Grecia

Paestum BMTA ex Tabacchificio Cafasso

tornano a essere un crocevia di politiche, ricerca e imprese: qui si misura la direzione del turismo culturale italiano ed europeo.

La BMTA non è una fiera, ma una piattaforma di sistema. Nasce nel 1998 da un’intuizione di Ugo Picarelli, che ha trasformato Paestum in un laboratorio dove domanda e offerta turistica, università, parchi archeologici, regioni e istituzioni si confrontano per disegnare nuovi modelli di sviluppo. “Il patrimonio culturale può determinare occupazione e coesione sociale – afferma Picarelli – ma serve una visione integrata, capace di unire infrastrutture, formazione e innovazione.” Una dichiarazione che fotografa perfettamente il momento: o il turismo culturale diventa politica industriale, o rischia di restare un esercizio retorico.

Valeria Giannilivigni, Premio Sebastiano Tusa

L’edizione 2025 si apre nel segno dell’Europa. Il Parlamento Europeo, la Commissione Europea e la Enterprise Europe Network si riuniscono a Paestum per discutere di turismo culturale, industrie creative e digitalizzazione. Presenti Trenitalia, Intesa Sanpaolo (con il nuovo rapporto “Turismo & Territorio 2025”), ENIT, ENAC e le Camere di Commercio di mezza Europa. È una cabina di regia collettiva, dove l’Italia prova a recuperare competitività non con slogan, ma con partnership e infrastrutture.

Un altro asse fondamentale è quello del turismo archeologico subacqueo, oggi riconosciuto come leva di diversificazione e sostenibilità. Il Ministero del Turismo sarà per la prima volta presente con uno spazio dedicato, promuovendo la candidatura di un Itinerario Culturale Europeo dei Siti Archeologici Subacquei del Mediterraneo, con Grecia, Israele, Egitto e Turchia. È un progetto che prosegue idealmente il lavoro di Tusa, e che

Pestum

può trasformare l’archeologia marina in un driver di sviluppo costiero, creando occupazione qualificata, tecnologie e nuove narrazioni turistiche. Come sosteneva lo stesso Tusa: “Il mare unisce più di quanto divida, e l’archeologia subacquea è la lingua comune del Mediterraneo.”

La BMTA è anche cooperazione e diplomazia culturale. Il Ministero degli Esteri e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo presentano a Paestum progetti di valorizzazione del patrimonio in Albania, Siria e Tunisia. Proprio la Siria torna protagonista con il Ministro del Turismo Mazen Al Salhani, che ha scelto Paestum per firmare un nuovo accordo di gemellaggio con Palmira: un segnale potente di rinascita, dopo anni di distruzione e silenzio. “Palmira rinasce qui – ha dichiarato – dove la memoria del Mediterraneo è ancora viva e condivisa.”

Percorso archeologico subacqueo

Accanto a questi grandi temi geopolitici, la BMTA è anche un luogo dove la cultura diventa mestiere. Attraverso le sezioni ArcheoVirtual, ArcheoLavoro e ArcheoStartup, università, giovani imprese e operatori turistici costruiscono connessioni concrete: dalle applicazioni di realtà aumentata nei musei fino ai modelli di mobilità integrata per i borghi interni. Quest’anno la tecnologia non è più un orpello estetico, ma uno strumento funzionale alla fruizione, alla tutela e alla distribuzione dei flussi.

C’è poi un altro tema, più sottile ma non meno politico: quello dell’identità gastronomica come patrimonio immateriale. A Paestum si parlerà anche della candidatura della Cucina Italiana all’UNESCO, con la partecipazione di Pier Luigi Petrillo, Maddalena Fossati e Gennaro Esposito. È un richiamo diretto alla Dieta Mediterranea, nata proprio a pochi chilometri da qui, e oggi simbolo di biodiversità e sostenibilità. Il cibo, come l’archeologia, diventa racconto e appartenenza.

Alla BMTA si premiano non solo le scoperte, ma anche le idee. Il Premio “Palmyra” 2025 va alla missione greca che ha riportato alla luce il misterioso complesso circolare di Papoura, sull’isola di Creta, mentre il Premio “Sebastiano Tusa” celebra studiosi e istituzioni che continuano a lavorare per il patrimonio subacqueo, come Hakan Öniz (Università di Akdeniz) e il progetto “Museo del Mare e dell’Archeologia Subacquea” di San Felice Circeo. È un modo per ricordare che la cultura, quando è radicata nel mare e nella terra, non è un esercizio estetico ma un atto di civiltà.

Visitare la BMTA oggi significa capire dove sta andando il turismo culturale italiano: verso un modello più integrato, esperienziale, sostenibile e connesso. Paestum non celebra la nostalgia, ma misura la direzione del futuro. E mentre si discute di archeologia, digitalizzazione e cucina come patrimonio dell’umanità, resta chiara una verità: la cultura non è un settore, è una rete di vita e di lavoro.

Paola Idilla Carella è giornalista specializzata in turismo e cultura, dirige il magazine UmbriaReport ed è ideatrice della rubrica “EXPLORER – Cultura Turistica a 360°” su MilanoPost. Esperta di comunicazione e turismo sostenibile, ha collaborato con il Ministero del Turismo, la SISTUR e numerose testate nazionali. Vive in Umbria, ma considera il Mediterraneo la sua casa ideale.

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