Sala, dopo la delibera sulla vendita del Meazza, ha ripreso i suoi monologhi di saccenza, di autoreferenzialità, autoritarismo, ma quando attribuisce a se stesso di avere coraggio augurandosi nel nuovo sindaco quella qualità, l’affermazione è ridicola. Assolutamente impropria per il centrodestra e per i milanesi che ancora una volta constatano quanto la parola coraggio, nella sua personale Treccani, significhi: scelte elitarie e ideologiche, incapacità di ascoltare, estraneità ai problemi sociali, egocentrismo.
Ma ora anche la sinistra, meglio il Pd, sottolinea l’assurdità della definizione coraggio, per altri motivi, sicuramente, ma che esprime in sostanza la volontà di scelte fallimentari.
– “Il passaggio di San Siro è stato indubbiamente ostico e ha lasciato un segno profondo nella maggioranza che governa la città. Parlare di coraggio al singolare è offensivo e significa che i mea culpa delle ultime settimane sulla collegialità delle scelte forse non sono ancora stati fatti propri. Coraggio non è mancanza di paura, ma capacità di governarla. Nelle ultime settimane, per ragioni diverse e legittime, è stato il Consiglio Comunale, insieme alla vicesindaco Anna Scavuzzo, a dover affrontare questa situazione”. Così la capogruppo del Pd a Palazzo Marino Beatrice Uguccioni commentata le fasi dell’approvazione della delibera di cessione dell’area di San Siro ai club alla luce delle parole del sindaco Giuseppe Sala che al meeting della Leopolda a Firenze ha detto che sulla questione Meazza “io sono stato coraggioso, ho visto il problema sul tavolo e non mi sono girato dall’altra parte”. “Vorrei, a qualche giorno di distanza, ringraziare il Gruppo del PD, tutto, chi ha votato a favore e chi ha votato contro, per il livello di approfondimento che ciascuno ha prodotto e per il livello alto che abbiamo tenuto nel dibattito fra noi, cercando di rispettarci sempre e di ascoltarci. Lo abbiamo fatto perché sappiamo di avere una radice comune d’impegno, una comune visione delle cose, e soprattutto non pensiamo singolarmente ma sappiamo di far parte di una comunità politica”, spiega Uguccioni.
Queste le loro riflessioni; punti di vista…
Sala ha poi ha fatto riferimento a un potenziamento dei riformisti, forse anche in Giunta.
Risponde Uguccione. – “Allora la questione è una sola per i mesi che abbiamo davanti. Non è solo questione di toto nomi o di rimpasti, anche se le idee camminano sulle gambe delle donne e degli uomini. Al gruppo del PD interessa e sta a cuore un cambio di passo sul metodo. Serve maggior ascolto fra noi. Serve ascoltare i consiglieri comunali e le centinaia di consiglieri di Municipio che sono a contatto con le questioni che riguardano i cittadini e le cittadine. Non è possibile fare diversamente. Non accetteremo che sia diverso da così”.
Per ora nessun cambio di passo, ma molti malumori.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano