«Il Meazza non è solo uno stadio. È un pezzo di Milano, di storia sportiva e civile, di memoria collettiva che va ben oltre il calcio». Così Franco Vassallo, del Direttivo cittadino di Noi Moderati, interviene nel dibattito sulla vendita dell’impianto di San Siro.
Vassallo sottolinea come il Meazza abbia ospitato non soltanto i grandi campioni del calcio internazionale. Ma anche eventi di portata storica e culturale che hanno segnato intere generazioni. «Lì ha combattuto Duilio Loi, il più grande pugile italiano, campione del mondo, simbolo della forza e della determinazione della nostra città. E proprio a lui il Consiglio di Municipio 7 aveva dedicato un giardino, con tanto di cerimonia alla presenza della figlia. Che fine ha fatto quella targa, quella memoria?».
Lo stadio è stato anche tempio della musica e dell’aggregazione popolare. «Dal palco del Meazza – ricorda Vassallo – ha cantato Bob Marley, icona planetaria della pace e della libertà. Questo dovrebbe bastare per capire che ridurre il valore dello stadio al 10% delle sue possibilità, come qualcuno vorrebbe, è una visione miope e ingiusta».
Per Vassallo, dunque, il Meazza non va svenduto: «Se Milano vuole davvero essere capitale europea dello sport e della cultura, deve saper preservare i suoi luoghi simbolici. Il Meazza è uno di questi: non solo uno stadio, ma un monumento vivente che appartiene a tutti i milanesi».

Giornalista pubblicista, opera da molti anni nel settore della compliance aziendale, del marketing e della comunicazione.
Questo sindaco bisogna mandarlo a casa basta ha distrutto Milano
Un sindaco che non sa fare niente