Il Narcotraffico di lingotti d’oro nella rete Italia-Francia
Denaro derivante dal traffico internazionale di droga convertito in lingotti e lamine d’oro per facilitarne il trasferimento e garantirne il valore. L’attività di riciclaggio, nuova nelle modalità, è emersa da un’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano e dallo Scico di Roma. La collaborazione è avvenuta grazie alla Gendarmeria Nazionale francese, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e della Procura di Marsiglia.
Quatto i fermi disposti dalla Dda di Milano con il sequestro di oltre 17 milioni di euro
I finanzieri del Comando provinciale di Milano e del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di Finanza. Hanno dato esecuzione a provvedimenti di fermo. Indiziato anche per delitto, perquisizione e sequestro nei confronti dei soggetti indagati per associazione a delinquere e riciclaggio. Quatto i fermi disposti dalla Dda di Milano e perquisizioni disposte per il narcotraffico di lingotti d’oro per tre attività commerciali di Milano e di Alessandria, oltre al sequestro di oltre 17 milioni di euro.
Analoghi provvedimenti vedono impegnati la Gendarmeria Nazionale di Marsiglia nei confronti di altri indagati, coinvolti nella raccolta dei proventi del narcotraffico in territorio francese. Nel corso delle indagini sono stati effettuati alcuni sequestri nei confronti del sodalizio criminale. Le indagini sono avvenute sia in territorio italiano che francese. Infatti, in distinte occasioni sono stati individuati a Milano e Montpellier alcuni trasferimenti di denaro proveniente dal traffico di droga che hanno portato al sequestro di 55 kg di lingotti d’oro prodotti presso fonderie italiane e di oltre 3 milioni di euro in contanti, per un valore complessivo di circa 9 milioni di euro, oggetto di riciclaggio.
Traffico di sostanze stupefacenti
E’ la prima volta – riferiscono gli inquirenti – che le indagini hanno permesso di ricostruire la movimentazione di ingenti flussi finanziari. E’ la prima volta sopratutto se provenienti dal traffico di sostanze stupefacenti effettuato in territorio estero con la successiva conversione in materiale aureo. A conferma di ciò, il metallo prezioso considerato oggi un ‘bene rifugio’ e di ‘valore crescente’ e dunque “testimoniando come i sodalizi criminali siano sempre in costante aggiornamento”. Nel caso specifico, tale modus operandi, secondo quanto finora emerso dalle indagini era finalizzato a ridurre le dimensioni e facilitare l’occultamento dei valori, per meglio consentire il successivo trasporto in territori esteri: Kosovo, Macedonia del Nord, Turchia e Marocco).
Gli indagati, dopo aver provveduto alla raccolta del denaro proveniente dal narcotraffico, in larga misura effettuata in territorio francese e quantificata in oltre 17 milioni di euro in circa 10 mesi di indagini, procedevano al trasporto con veicoli dotati di doppio fondo, presso un punto di stoccaggio in provincia di Alessandria. Quindi, con la complicità di soggetti operanti nel settore della fusione e trasformazione di metalli preziosi situati tra il Piemonte e la Lombardia, il denaro veniva convertito in lingotti e lamine d’oro di corrispondente valore.
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