È di oggi la notizia: a Bologna verranno distribuite pipe per il crack.
Torno ora da Rogoredo, da quel non-luogo dove la disperazione giovanile regna, e mi chiedo: che messaggio arriva ai ragazzi da una notizia così?

Era davvero necessario parlarne in questi termini?
Se un’istituzione consegna strumenti per fumare droga, qualcuno può pensare che l’uso non sia poi così grave.
Noi che viviamo ogni giorno questi ‘non luoghi’ del consumo lo sappiamo bene: non sono gli oggetti sterili a salvare o a cambiare una vita.
A Rogoredo lo vediamo ogni giorno: un panino, uno sguardo sincero, una parola detta col cuore possono accendere una scintilla di speranza.
Molti arrivano, come questa sera, devastati nel corpo e nell’anima, con ferite che chiedono cure immediate e mani amiche.
Le risorse – poche o tante –dovrebbero servire a questo: ridurre i danni reali, curare quelle lacerazioni sulle braccia e sulle gambe che anche stasera abbiamo medicato, e accompagnare chi è caduto verso una via d’uscita.
I giovani che vivono la disperazione non hanno bisogno di pipe sterili.
Hanno bisogno di mani tese che li accompagnino fuori dal buio.
Simone Feder psicologo e volontario al Bosco di Rogoredo
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