Dopo che il Tribunale del Riesame ha annullato le sei misure cautelari, l’inchiesta sui mega-cantieri milanesi si trova in una fase di attesa. Si attendono le motivazioni del tribunale per capire le prossime mosse dell’indagine. Nel frattempo, i pubblici ministeri Clerici, Filippini, Petruzzella e Siciliano stanno procedendo all’accorpamento dei tre filoni d’indagine e all’analisi del materiale raccolto, inclusi i telefoni sequestrati in 24 perquisizioni.
Un’indagine partita dal basso
L’inchiesta ha preso il via da un esposto presentato nel 2022 dai residenti di piazza Aspromonte per il progetto “Hidden Garden”. Quello che era nato come un’indagine su singoli casi di abuso edilizio si è progressivamente allargato, coinvolgendo un’ampia rete di progetti, dai tre iniziali (Aspromonte, Torre Milano e Park Towers) fino a grandi opere come lo stadio di San Siro e il Villaggio Olimpico. Il livello dei reati contestati è salito, passando dall’abuso edilizio alla corruzione. Tra gli indagati figurano figure di spicco del mondo dell’edilizia e della politica milanese, come l’architetto Stefano Boeri, il CEO di Coima Manfredi Catella e persino il sindaco Beppe Sala, indagato per induzione indebita.
Il ruolo della Commissione Paesaggio e le “famiglie sospese”
Il cuore del presunto “sistema” di corruzione, secondo la Procura, risiederebbe nella Commissione Paesaggio del Comune, ormai azzerata e le cui funzioni sono passate alla Città metropolitana. Il gip Mattia Fiorentini ha evidenziato come le decisioni della commissione fossero arbitrarie e viziate da conflitti di interesse, citando il caso della “Torre Futura” che, dopo essere stata bocciata, venne approvata quando fu ripresentata da un membro della commissione.
Le ripercussioni dell’inchiesta sono ampie e concrete. Oltre al rallentamento burocratico per la cosiddetta “sindrome della penna di piombo”, che blocca i progetti per timore di nuove indagini, un altro grave problema riguarda le “famiglie sospese”. Un comitato che conta oltre 1.600 persone e stima che circa 4.500 famiglie siano rimaste senza casa a causa di progetti bloccati o sequestrati.
Prospettive future dell’indagine
Ora l’inchiesta è in una fase di attesa. Un passaggio cruciale sarà la pubblicazione delle motivazioni del Riesame, che potranno chiarire se la revoca delle misure cautelari sia dovuta alla mancanza di indizi di corruzione o all’assenza di esigenze cautelari. Nel frattempo, il lavoro degli inquirenti si concentra sull’analisi dei dati sequestrati e sull’accorpamento di altri filoni d’indagine, che potrebbero allargare ulteriormente il perimetro dell’inchiesta. L’indagine è destinata a espandersi, come ha dimostrato la sua storia fino a oggi.
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