Sala e il Leoncavallo: l’ennesima boutade di un sindaco sempre meno rilevante

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Franco Vassallo, dirigente di Noi Moderati, non le manda a dire: «Il sindaco Sala è ormai ridotto a comparsa nella vicenda Leoncavallo. Nessuno lo ascolta più, nessuno lo prende sul serio. E lui continua a balbettare dichiarazioni di principio, incapace di assumere decisioni chiare e coraggiose».

La polemica nasce dall’ultima puntata dell’infinita saga del centro sociale Leoncavallo, occupato da decenni e di recente sgomberato, diventato simbolo di illegalità tollerata e di rendite abusive nel cuore di Milano. E delle dichiarazioni del Sindaco, piccato per “non essere stato avvisato”. Una storia che avrebbe richiesto, secondo Vassallo, un sindaco forte e coerente. «Invece – attacca – Sala si limita a fare il notaio del disordine, a garantire ancora una volta che nulla cambi. Inutilmente, peraltro.».

Le case popolari dimenticate

Ma ciò che più colpisce, sottolinea Vassallo, è il paradosso delle priorità. «Quando si tratta di un centro sociale abusivo, Sala trova sempre il tempo per intervenire, con parole, incontri e persino aperture di credito. Quando invece si parla di case popolari, di degrado nei quartieri, di famiglie italiane lasciate ad aspettare anni un alloggio, allora cala il silenzio. La verità è che per Sala i poveri vengono sempre per ultimi».

La denuncia non è solo politica, ma sociale: le graduatorie MM piene di famiglie in difficoltà, gli alloggi popolari sfitti che restano inutilizzati, le periferie dove criminalità e insicurezza dilagano. «Di fronte a tutto questo – continua Vassallo – il Sindaco sceglie di occuparsi del destino di chi occupa abusivamente spazi che non gli spettano. Una scelta che dice molto di quale sia la sua idea di città: una Milano dove la legalità è opzionale e dove le famiglie oneste non contano».

Un sindaco sempre più isolato

Il giudizio finale è impietoso: «Sala non rappresenta più nessuno. La sua parola non pesa, le sue prese di posizione sono ridotte a retorica sterile. Lo vediamo ogni giorno: anche sul Leoncavallo, le decisioni si prendono altrove, mentre lui resta spettatore. Milano avrebbe bisogno di un sindaco capace di mettere ordine, di difendere i cittadini e le famiglie. Invece ha un sindaco che preferisce difendere gli occupanti abusivi».

Una bocciatura senza appello, quella di Vassallo, che fotografa un Palazzo Marino sempre più lontano dai problemi reali dei milanesi. «Gli italiani, i poveri, le famiglie che rispettano le regole – conclude – restano ancora una volta gli ultimi della lista. E questo è lo specchio di una sinistra che ha smesso di occuparsi del popolo per difendere solo i suoi feudi ideologici».

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