Torna nella Cripta del Famedio al Cimitero Monumentale, la celebre statua “La libertà” di Vincenzo Vela

Milano

MONUMENTALE: LA CRIPTA DEL FAMEDIO ACCOGLIE “LA LIBERTÀ” DI VINCENZO VELA  

Torna al Cimitero Monumentale, per essere posizionata all’interno della Cripta del Famedio, la celebre statua “La libertà” di Vincenzo Vela.

L’opera, posta nel dopoguerra nella Cascina Conigo di Noviglio. Un tempo di proprietà dei Fratelli Ciani e dove era attualmente conservata. Torna alle origini grazie a una donazione della Famiglia Medici di Marignano che, col suo prezioso gesto, restituisce la scultura dello scultore realista a Milano.

La statua in marmo è stata realizzata nel 1872 da Vincenzo Vela (1820-1891 Ligornetto), formatosi all’Accademia di Brera nel 1835. Molto attivo nel capoluogo meneghino come ritrattista e scultore funerario per le principali famiglie aristocratiche. Sempre schierato in difesa degli ideali di libertà e giustizia sociale.

Nel diciannovesimo secolo l’arte funeraria era una grande occasione di lavoro per gli scultori, che avevano la possibilità di realizzare busti, rilievi e intere tombe. Anche Vela si cimenta in quest’arte, di cui è uno straordinario esempio proprio l’opera scultorea “La Libertà”, celebre grazie al bozzetto in gesso conservato dal Museo Vincenzo Vela di Ligornetto.

La statua

La statua rappresenta una donna, dai lunghi capelli mossi visibili sulla schiena, che srotola una pergamena in favore dello spettatore. Si riporta su una fascia che le regge il vestito drappeggiato l’iscrizione che richiama il nome dell’opera. Questa figura pare inginocchiata sul basamento sui cui lati si trovano i bassorilievi che raffigurano i defunti ai quali era stata dedicata l’opera, i fratelli Giacomo e Filippo Ciani, inizialmente sepolti al Cimitero Monumentale di Milano. Entrambi parteciparono attivamente ai moti risorgimentali in qualità di patrioti italiani e vissero principalmente a Ginevra (dove conobbero Giuseppe Mazzini) e Londra, fino al 1829-30, quando si trasferirono nel Ticino.

Per la posa dell’opera scultorea è stata utilizzata la cosiddetta tecnica del ghiaccio, un metodo ingegneristico utilizzato per posizionare con precisione blocchi pesanti, sfruttando l’acqua ghiacciata come supporto temporaneo.

La statua tornerà visibile all’interno della Cripta del Famedio. Nei prossimi mesi inizieranno i lavori di restauro dell’opera, che saranno a cura della Scuola di Restauro dell’Accademia di Brera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.