Non occorre lavorare di fantasia: l’immobilismo, la paura del fare dell’amministrazione ci viene spiegata da un membro della stessa maggioranza
“Milano: tutto come prima, anzi peggio di prima. Dalla magistratura escono cose drammatiche, ma tutti fanno finta di niente, anzi non si può neanche parlarne. Il primo provvedimento di discontinuità è a favore dello smog: la proroga a ottobre 2026 del divieto delle moto in area B ( il divieto era noto dal 2019). Certo sono spariti di colpo i 100mila emendamenti dell’opposizione dal bilancio.
Due, su San Siro tutti affermano di essere d’accordo. Tre, invece che piantare alberi si mettono delle ridicole pergole. A ottobre un assessore in perfetta continuità ma che dirà tante belle parole e siamo apposto. Allegria!”. Lo dichiara il consigliere comunale dei Verdi, Carlo Monguzzi.
Il Giornale intervista Giulia Ligresti, di cui è conosciuto il peso specifico nello sviluppo della città, chiarendo che cosa è mancato nella “visione urbanistica di questa amministrazione
“Quindi – chiede il quotidiano – esiste o no un problema Milano? C’è qualcosa nel suo sviluppo che negli ultimi anni non è andato bene? “È evidente – risponde – che Milano ha bisogno di più ordine, ma soprattutto di una programmazione urbanistica più consapevole. Cosa vuol dire più consapevole? L’urbanistica è una materia complessa, non si fa solo coi metri cubi: le nuove costruzioni devono dialogare con l’ambiente circostante, devono rispettare il suolo e tutelare il verde. Serve una visione più ampia e lungimirante, non solo nel campo immobiliare. È questo che mi ha sempre insegnato mio padre. Imprenditoria non è solo guadagno, profitto: è progetto, è visione, è futuro”.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Ci vorranno anni per ripristinare la città prima che questo individuo diventasse sindaco e la distruggesse in tutti i sensi.