Beppe Sala (Centrosinistra) non si dimette. Roberto Occhiuto (Centrodestra) i dimette sfidando la Procura, cosciente di avere le mani pulite.
Roberto Occhiuto ha infatti annunciato le dimissioni da presidente della Regione Calabria, ma anche la sua ricandidatura. “Ho deciso anche di ricandidarmi e di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire”, ha dichiarato. “Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere, non altri”, ha aggiunto in un video social. A inizio giugno aveva ricevuto un avviso di garanzia per corruzione.
Sala ha preferito la resa incondizionata ad un Pd che mugugna, lo sostiene per non dichiarare la debacle, non ha mai sopportato il suo autoritarismo, ha sposato ideologie green surreali con il parere contrario dei Verdi, gli ha suggerito per convenienza la tolleranza con i centri sociali e ha perso di vista la “milanesità” della città.
Si è arreso pur di continuare senza carte in mano, ritrovando le promesse vuote di cui il PD è maestro, con lo slancio di chi non sa perdere, di chi non vuol riconoscere i macroscopici errori fatti, di chi è stato divorato dal suo super-ego.
Non riuscirebbe mai pronunciare, per il bene dei milanesi, le parole di Occhiuto: la dignità, la coscienza di essere veramente pulito, un minimo di autocritica vorrebbero che le sue dimissioni venissero sul tavolo della verità.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Dignità non è un termine che si può accostare a questo soggetto. Sono altri gli aggettivi e gli appellativi: furbone, arrogante, ipocrita, falso, interessato, incapace, egocentrico, ecc…