Il mondo del lavoro oggi. Focus su diversità & inclusione o unicità – equità – inclusione?

Attualità
Dopo una pluriennale esperienza in qualità di Direttore Risorse Umane, il Prof Enrico Minelli è attualmente  docente di Risorse Umane e Organizzazione Aziendale presso Istituzioni Universitarie, Società di Consulenza e tiene i corsi GOL di Regione Lombardia relativi alle sue materie.

Buongiorno Prof. Minelli, cosa si intende per diversità ed inclusione?

E’ un po’ difficile rispondere perché attualmente più che di diversità ed inclusione, si parla di diversità, equità ed inclusione. Tutti siamo diversi gli uni dagli altri a livello di genere, di età e di atteggiamento. Ognuno di noi ha la propria personalità, il proprio modo di vedere le cose, ecc… pertanto parlerei di unicità, piuttosto che di diversità. Azienda, associazionismo, mondo del lavoro e famiglia, dovrebbero trattare con equità le persone affinché siano messe in grado, secondo le proprie capacità, a raggiungere gli obiettivi. Se la persona viene trattata equamente e viene inclusa in un ambiente, se facciamo parlare tutti, se diamo sicurezza psicologica ad esprimere le proprie opinioni, tutti potremmo imparare qualcosa di nuovo.

Diversità ed inclusione in azienda, come si manifestano?

Nel contesto aziendale la diversità ( o unicità) assume forme molteplici, e può essere suddivisa in tre categorie principali, ciascuna delle quali contribuisce in modo distinto alla complessità ed alla ricchezza dell’ambiente di lavoro.

Diversità interna

Include le caratteristiche innate o non modificabili di un individuo. Rientrano in questa categoria:
il sesso biologico e l’identità di genere;
l’etnia e l’origine razziale;
l’orientamento sessuale;
le abilità fisiche e cognitive (disabilità visibili o invisibili).

 

Diversità di visione del mondo

Si riferisce alle differenze più profonde legate a valori, credenze e vissuti personali e comprende :

le convinzioni ideologiche e filosofiche;
⦁ l’appartenenza culturale e nazionale ;
⦁ le esperienze di vita pregresse ;
le modalità di interpretare il mondo e di relazionarsi con gli altri.

Questa forma di diversità, spesso meno visibile è però essenziale per arricchire il pensiero critico.

Diversità organizzativa

Riguarda le differenze legate alla posizione lavorativa all’interno dell’azienda e può includere:

il ruolo professionale o aziendale:
⦁ il dipartimento o l’unità di appartenenza;
il livello gerarchico ( es: junior, manager, dirigente) ;
l’anzianità maturata o l’esperienza del settore.

Questo tipo di diversità può influenzare le dinamiche di potere, le possibilità di networking, l’accesso a risorse di informazioni e va tenuta particolarmente in conto, in caso di implementazione di pratiche di leadership trasversale.

Cosa si intende per Inclusione?

Quando si parla di “inclusione”, si fa riferimento a ciò che rende la diversità realmente efficace e sostenibile all’interno di un’organizzazione.
Non basta avere persone diverse all’interno di un’azienda, è fondamentale creare attivamente un ambiente in cui tutte le persone, indipendentemente dalle proprie caratteristiche personali e professionali, possano sentirsi parte integrante del gruppo di lavoro.
L’inclusione si traduce in

pari opportunità di accesso alle risorse, alla formazione ed all’avanzamento di carriera;
possibilità di esprimere liberamente opinioni ed idee;
riconoscimento del contributo individuale;
⦁ promozione di un clima di rispetto, ascolto di tutti e collaborazione.

Un contesto davvero inclusivo è quello in cui ciascuno si sente valorizzato, accolto e rappresentato ed in cui la diversità non è tollerata, ma considerata un punto di forza.

Quali sono i vantaggi che le aziende possono trarre da un clima di lavoro più inclusivo?

Promuovere un ambiente più inclusivo e diversificato comporta numerosi vantaggi concreti per le organizzazioni, che si riflettono tanto sul benessere interno quanto sui risultati economici e sull’immagine esterna.

I benefici principali includono:

1 –Maggiore creatività ed innovazione: i team composti da persone con esperienze, background e prospettive differenti tendono a generare idee originali e soluzioni più efficaci. La diversità stimola il pensiero laterale, incoraggiando approcci non convenzionali e rompendo la monotonia delle soluzioni standardizzate.

2 –Riduzione del “groupthink”: in contesti omogenei, è più probabile che prevalga una mentalità conformista, in cui il dissenso viene evitato per mantenere l’armonia del gruppo. I team eterogenei, invece promuovono un confronto critico più vivace e costruttivo, che porta a valutazioni più approfondite e scelte più consapevoli.

3)-Decisioni più ponderate ed informate: l’integrazione di diversi punti di vista consente di analizzare le situazioni da più angolazioni, tenendo conto di fattori che potrebbero sfuggire ad un gruppo meno variegato. Questo porta a processi decisionali più flessibili e strategici.

4)Aumento dell’engagement e della fidelizzazione dei dipendenti: quando le persone si sentono accolte, rispettate e valorizzate, tendono ad essere più motivate ,coinvolte e leali verso l’organizzazione. Un ambiente inclusivo contribuisce a ridurre il “ turnover” ed a creare un clima lavorativo positivo e collaborativo.

5)Miglioramento della reputazione aziendale: le aziende che dimostrano un autentico impegno verso la diversità e l’inclusione vengono percepite come etiche, moderne e responsabili. Questo rafforza il loro “employer branding”, attirando talenti di alto livello e consumatori sensibili ai valori sociali.

6) Performance finanziarie più solide: alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra alti livelli di inclusività e risultati economici positivi. Sebbene il nesso causale sia oggetto di dibattito, è indubbio che una cultura organizzativa aperta ed inclusiva favorisca efficienza, collaborazione e resilienza. Non basta avere persone diverse in azienda, è fondamentale creare attivamente un ambiente in cui tutte le persone, possano sentirsi parte integrante del gruppo di lavoro.

L’inclusione o unicità, avviene allo stesso modo nelle multinazionali e nelle piccole e medie imprese ?

Ne possiamo parlare la prossima volta, nell’ambito più vasto di pmi e multinazionali!

Linda Tarantino

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