Una indagine della CISL dimostra che il carovita di Milano mette in difficoltà non solo gli indigenti ma anche la classe media, coloro che hanno un reddito annuo fra 28.000 e 50.000 euro. L’elevato costo della vita di Milano impone rinunce a tutto, persino alle cure mediche.
La Cisl, non qualche populista ignorante, spiega che il carovita e il caroaffitti mettono in croce la classe media, per non parlare dei poveri che a Milano ci sono anche se sono ben nascosti dai media.
Ohibò, si scopre dunque che nella città amministrata dalla sinistra green e inclusiva si consumano gravi sperequazioni sociali. Nonostante 13 anni, dicasi 13 anni, di illuminate politiche sociali del PD e dei suoi uomini simbolo Majorino e Maran, Milano è diventata una città solo per ricchi.
In pratica negli ultimi 13 anni il PD e il suo Sindaco Sala , concentrati sulle granfi battaglie della nuova sinistra come ambiente e sulle discriminazioni di genere, si sono scordati delle politiche sociali.
Un tempo era proprio il Comune a mettere in campo delle politiche per consentire alle fasce medie e basse di poter vivere in città.
Perché Milano è sempre stata una città in crescita e sviluppo, allora come oggi attraeva nuovi abitanti e rischiava di espellere i più poveri.
E cosa facevano le vecchie Giunte ma anche le amministrazioni di centrodestra di Albertini e Moratti?
Di fronte alla necessità di garantire la casa a lavoratori con reddito limitato costruivano case popolari e agevolavano l’edilizia convenzionata. Il paradosso è che con le Giunte di sinistra questa azione di calmiere sia cessata e tranvieri, infermieri e dipendenti pubblici devono andare a vivere a 50 km da Milano.
Le politiche di calmiere al carovita sono cessate pure nella mobilità. 4 aumenti del biglietto del Tram, limitazione delle agevolazioni tariffarie per lavoratori e pensionati, mentre le presunte politiche ambientali di Sala costringevano le classi medie a cambiare auto e pagare ogni tipo di gabella per muoversi e per parcheggiare.
Anche nel commercio un tempo il Comune esercitava un ruolo di calmiere attraverso i mercati comunali coperti e gli affitti demaniali ai negozi di vicinato. Le Giunte di sinistra hanno oramai trasformato tutto in locali per aperitivi grazie anche a una illimitata concessione gratuita del suolo pubblico, cioè di tutti noi.
Anche nello sport e nel tempo libero il Comune ha interrotto la sua funzione di tutela per le fasce più fragili. Le persone che non possono concedersi week end e vacanze estive hanno 5 piscine comunali su 8 fuori uso e le società sportive dilettantistiche non sono aiutate nella loro funzione educativa nelle periferie.
Insomma se Milano è una città sempre più per ricchi dove anche il ceto medio soffre la ragione è che sono venuti meno interventi di calmiere sulla offerta di case, sui generi di consumo, sui servizi e il tempo libero.
Paradossale dunque che Milano un tempo all’avanguardia per volontariato, servizi e politiche sociali abbia arretrato per scelte di scarsa visione sociale praticate dal PD verso le vecchie e nuove povertà.
Questa delle politiche sociali è insieme al diritto alla sicurezza e alla efficienza amministrativa la vera sfida che attende il Sindaco che prenderà il posto di Beppe Sala.

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
👏👏👏👍
Fabrizio hai sacrosanta ragione,ed è vero che Sala e compagni hanno sempre fatto una politica sbagliata, agevolando sempre di più i ricchi e ignorando completamente le politiche sociali.
Proprio per i suddetti motivi nelle prossime elezioni sarà necessario trovare la persona giusta da candidare come sindaco,altrimenti per i milanesi di classe sociale media-bassa, non ci sarà futuro.
Hai totalmente ragione….fotografi l’esatta situazione che esiste da tempi a Milano! Chissà perché però nessuno capisce…o meglio si capisce ma non fanno nulla!
Un abbraccio