Lega “Perché queste non sono soluzioni”
Con il regolamento per i pubblici esercizi in tema di movida al quale sta lavorando il Comune, saranno individuate aree “da sottoporre a tutela” nelle quali le future aperture di locali saranno sottoposte a una particolare procedura autorizzativa. Il nuovo regolamento, che dovrà essere sottoposto al Consiglio comunale, è stato presentato in Commissione congiunta Lavoro-Sicurezza. Saranno poi individuate aree più piccole ‘ad elevata tutela’. “E’ un regolamento di programmazione, non interviene sulle attività esistenti – è stato precisato – e disciplina l’insediamento di attività pubblici esercizi per la somministrazione di bevande ma anche artigianali alimentari per il consumo sul posto”.
Nelle aree individuate l’apertura dovrà avvenire quindi a valle di un procedimento autorizzativo che permetterà al Comune di valutare la possibilità di aprire, mentre nel resto della città prevarrà ancora il Scia. La metodologia di individuazione delle aree è stata messa a punto assieme al Politecnico attraverso una serie di parametri che tengono conto di diversi fattori, dalla popolazione residente a criticità già note nell’area e attualmente sono state identificate 9 aree da sottoporre a tutela: Nolo – Via Padova; Lazzaretto – via Melzo; Isola; Sarpi – Arco della Pace – Piero della Francesca; corso Como – Garibaldi; Ventidue Marzo; Porta Ticinese; Navigli – Darsena; Bligny – Sabotino; Porta Romana. Come è stato spiegato in commissione il regolamento è pensato come strumeno ‘dinamico’ ed è previsto l’aggiornamento biennale delle aree.
“Sala e Granelli sul tema della movida dimostrano ancora una volta di non capirci nulla. Hanno perso 1 anno e mezzo prendendo di mira gli esercenti senza distinzioni anche dopo il fallimento di via Lecco”, evidenzia Samuele Piscina, Segretario cittadino della Lega e Consigliere comunale di Milano.
“Nella proposta avanzata oggi (ieri ndr) dalla Giunta di sinistra troviamo il divieto di asporto dalle 00.00 alle 06.00 per tutti i giorni della settimana senza alcuna distinzione tra alcolici e non, il divieto di utilizzo dei dehors nei giorni feriali dalle 00.30 alle 06.00 e nei giorni festivi dalle 01.30 alle 06.00 e il divieto di commercio in forma itinerante su area pubblica e somministrazione di alimenti e bevande dalle ore 20.00 alle 06.00. Insomma, si tratta di un regolamento che non solo colpisce solo e unicamente gli esercizi di somministrazione, ma favorisce nettamente i minimarket ai quali gli utenti si rivolgeranno per acquistare gli alcolici”.
“I locali gestiti nel rispetto delle regole sono l’unico presidio positivo che impedisce a tanti giovani di riversarsi per le nostre strade consumando alcolici e non permettendo il riposo dei residenti.
Consumare un cocktail al tavolo nel dehors di un locale che mantiene l’ordine, non crea disagio ai residenti. Il problema, casomai, sono coloro che stazionano facendo baccano nelle strade e piazze, spesso quelle tattiche realizzate dalla sinistra, senza alcun tipo di controllo, con la musica a palla e gli alcolici comprati, anche da minorenni, al minimarket affianco”.
“I cittadini sono stufi di questo teatrino. Il netto fallimento delle ordinanze adottate in via Lecco hanno evidenziato ancora una volta come manchino i controlli della Polizia Locale! Il Comune cominci a contrastare il disturbo della quiete attraverso la Polizia Locale durante le ore notturne, aumentando la dotazione di personale che a oggi conta 640 agenti in meno rispetto al 2008, e controlli a tappeto i minimarket impedendogli la vendita di alcolici nelle ore notturne. Inoltre, vanno riviste le piazze tattiche: luoghi in cui si riversano individui senza controllo ed educazione creando solo e unicamente disagi. Si tratta di un esperimento fallito al quale penso debba essere messa la parola fine”, conclude Piscina.