Facebook, la piattaforma di social network controllata da Meta, ha annunciato di voler implementare la crittografia end-to-end come modalità predefinita anche su Messenger (su WhatsApp già lo è, su Instagram è in fase di test), servizio di messaggistica istantanea di proprietà della stessa società di Mark Zuckerberg: i test sarebbero già in fase avanzata. Oltre a ciò, fa sapere la società, “stiamo testando l’archiviazione sicura per eseguire il backup di quei messaggi nel caso in cui perdessi il telefono o desideri ripristinare la cronologia dei messaggi su un nuovo dispositivo supportato. Come per le chat crittografate end-to-end, l’archiviazione sicura significa che non avremo accesso ai tuoi messaggi, a meno che tu non scelga di segnalarceli“. Altre nuove funzionalità in fase di test su Messenger includono la sincronizzazione dei messaggi eliminati su tutti i dispositivi, la possibilità di annullare l’invio di messaggi e anche l’aggiunta della crittografia ai messaggi in vivavoce inviati su Messenger, utilizzando gli occhiali intelligenti dell’azienda.
A oggi Facebook offre agli utenti di Messenger la possibilità di attivare la modalità delle chat crittografate, ma pochi la utilizzano. Rendere la crittografia end-to-end predefinita vuol dire un un livello di sicurezza in più per una piattaforma di messaggistica utilizzata da oltre un miliardo di persone in tutto il mondo. Ma è anche una soluzione che con tutta probabilità farà discutere. La crittografia end-to-end infatti è strutturata in modo che Facebook non possa visualizzare il contenuto dei messaggi dei suoi utenti, solo i partecipanti possono farlo. Ciò rende più difficile (ma non impossibile) per terze parti come hacker o forze dell’ordine curiosare nelle conversazioni digitali. Quindi la crittografia end-to-end rende più difficoltose le indagini, può essere di ostacolo alla capacità degli investigatori di combattere la criminalità. Ma offre anche più garanzie in fatto di privacy.
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