I milanesi si troveranno a fare i conti con due scioperi dei mezzi: il primo venerdì 22 aprile, il secondo il giovedì successivo, 28 aprile. Così la città potrebbe incappare in due giornate di caos per quanto riguarda il trasporto pubblico locale – metro, bus e tram Atm – e per i treni regionali di Trenord.
Quello del 22 è uno sciopero generale indetto dal sindacato “Al Cobas” per i dipendenti di tutti “i settori, pubblici e privati”. Secondo quanto annunciato, i lavoratori del compartimento aereo potranno scioperare per tutta la giornata del 22, i ferrovieri potranno fermarsi dalle 21 del 21 aprile fino alle 21 del giorno successivo, mentre i lavoratori delle aziende del Tpl potrebbero incrociare le braccia “24 ore con modalità territoriali”.
L’agitazione, spiega “Al Cobas” è indetta contro “il nemico” che è “in casa nostra”. Il sindacato di base si oppone “all’invio di armi all’Ucraina”, dice “no allo stato di emergenza e ai costi dell’economia di guerra scaricati sulle nostre spalle”, “no agli aumenti su benzina, Enel gas e generi di prima necessità”, “no ai decreti e provvedimenti che di sanitario non hanno nulla come le restrizioni, il green pass obbligatorio e la negazione al reddito per gli ultra cinquantenni” e chiede che “le bombe atomiche della Nato” vengano portate “fuori dall’Italia”. “È ora – l’appello del sindacato – che i lavoratori di ogni settore insieme a chiunque viva del proprio lavoro facciano sentire la propria voce contro i rincari dei prezzi e contro la guerra”.
Dopo un settimana, il 28 aprile, toccherà allo sciopero indetto da “Faisa Confail”, un’agitazione di 4 ore che toccherà però solo i lavoratori del Tpl, quindi a Milano i dipendenti di Atm.
La protesta è spiegata con l’esigenza di “rivendicare il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria scaduto nel 2017”.
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