E alla fine ci siamo arrivati, abbiamo vinto alla lotteria ma andiamo a giocarcela, questa finale! Partita che sapevamo tutti ostica, con la Spagna, si sperava che le loro difficoltà nei precedenti turni potessero confermarsi anche ieri sera, e non è stato così. Gara complicata, complicatissima, per l’Italia che soffre terribilmente il palleggio iberico e non riesce a dominare come nelle precedenti partite. E’ stato tutto più difficile del previsto, e serve sportivamente riconoscere che per lunghi tratti questi avversari, pur non schierando più fuoriclasse del calibro di Iniesta, Xavi e S.Ramos, ci hanno sovrastato tecnicamente e tatticamente.
L’Italia è stata molto brava a sfruttare con Chiesa uno dei pochi errori commessi dalla retroguardia spagnola al quarto d’ora della ripresa, dopo un primo tempo in cui tuttavia aveva già sofferto ma riuscendo comunque a costruire, nei primi minuti, qualcosa che poteva incoraggiare il resto della gara. Barella al 4′, anche se in fuorigioco, conclude sul palo una buona azione degli azzurri con Emerson che trova un corridoio per il tentativo, comunque buono, del centrocampista dell’Inter. Poi però la Spagna ci prende ben presto le misure e inizia a condurre la sua tipica danza di centrocampo, che sembra a volte sterile con tutta quella rete di passaggi difficili da interrompere, perché precisi e mai casuali. Ma quando trova una pista per arrivare verso l’area italiana, fa sempre paura perché dialoga con precisione e riesce più di una volta a smarcare uomini nei pressi di Donnarumma. L’Italia torna a farsi vedere con pericolosità nel finale di tempo , quando Emerson su invito intelligente di Insigne centra l’incrocio dei pali alla destra del portiere spagnolo Unai Simon. Brivido per Donnarumma al 52′ con Busquets che calcia al volo dal limite, sfiorando la traversa.
Ma a sorpresa, è l’Italia ad andare in vantaggio al 60′, con Chiesa che recupera prontamente un pallone lasciato stranamente vagante in area spagnola, e fa secco il portiere con un destro a giro in stile Insigne! Berardi poi, subentrato ad un Immobile ancora troppo spaesato, va vicino al raddoppio con un destro che Unai Simon respinge fortunosamente con lo stinco. Arriva però, a soli 10′ dal termine dei 90′ regolamentari, la doccia fredda di Morata che, servito ottimamente da Dani Olmo, elude l’intervento di Bonucci e conclude imparabilmente sulla destra di Donnarumma, incolpevole. Sfumata la vittoria nei 90′, il supplizio dei supplementari con la Spagna che continua a farci soffrire, nonostante abbia un attimo di terrore al minuto 4 del secondo supplementare, quando Berardi insacca un gran gol, ma purtroppo l’azione viene rilevata in fuorigioco.
La parità porta inevitabilmente alla lotteria dei rigori, che inizia malissimo con l’errore di Locatelli, ma Dani Olmo lo imita in peggio tirando addirittura fuori, tutto da rifare. La sequenza vede poi alternarsi Belotti, Moreno, Bonucci, Thiago, Bernardeschi, che non sbagliano. Arriva il turno di Morata, e proprio lui, autore del gol che spegneva l’entusiasmo dell’Italia, fallisce l’ultima opportunità per i suoi. A Jorginho l’onere e poi l’onore di realizzare l’ultimo tiro che porta l’Italia in finale, tra l’apoteosi dei 10mila tifosi e dell’intero staff con i giocatori in campo. E pensare che solo 3 anni fa mancavamo per la prima volta nella storia una qualificazione alla fase finale dei Mondiali, ora gli Azzurri sono in finale di un campionato Europeo. Onore a Mancini, onore al suo staff, e onore a una squadra che non ha mai mollato.
Domani sapremo chi, tra Inghilterra e Danimarca, sarà ancora a Wembley a contenderci la vittoria finale, ma in ogni caso siamo saliti in alto, sul primo gradino d’Europa dove cercheremo di restare anche dopo l’ultima goccia di sudore, all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di questa fantastica scalata. Forza azzurri!