Chi sono gli invisibili è un concetto che può essere modulato in molti modi, identificando il soggetto e le sue opinioni, quando disserta sull’argomento. Senza divagare troppo, da notare ed evidenziare con la penna blu l’interpretazione di Sala che va a Roma per presentare l’attivista e sindacalista italo-ivoriano AboubakarSoumahoro alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Lo ha scritto lo stesso primo cittadino su Facebook. “Aboubakar si batte per i cosiddetti ‘invisibili’ e io sono con lui, per quanto posso. L’emergenza sanitaria riguarda anche loro e bisogna agire con tempestività. Pensatela come volete, ma qui si parla di uomini e donne spesso abbandonati a se stessi” ha aggiunto. Inutile sottolineare che la visita è contestuale al disastro avvenuto in città. Un implicito applauso alla politica dell’accoglienza che destabilizza l’Italia. Un manifesto disinteresse per gli “invisibili” che vivono sotto i ponti. Un voluto abbandono di chi è in difficoltà.
A Milano essere clandestini è quasi una medaglia, riconosciuta dall’amministrazione, le fasce deboli sono volutamente rese invisibili da chi non vuol guardare. Così andando le cose, non possiamo chiedere una partecipazione umana e costruttiva al Sindaco. Eppure i siti di tutti i comitati dei quartieri interessati all’alluvione, riportano scenari apocalittici, grande amarezza. Incuriosisce, ma non troppo, quella del Municipio 9 segnalazioni https://www.facebook.com/groups/1276130549076017/ di un lettore che scrive “Questi sono gli scarichi a valle della COSTRUENDA VASCA DI LAMINAZIONE, nessuna goccia di questo diluvio sarà accolta dalla vasca. Tutta dedicata a chi crede alle parole dei fautori della cementificazione assurda del Parco Nord! Vi stanno prendendo per il culo perché non siete mai venuti a vedere di persona di cosa si sta parlando? Già si sta parlando di 170 MILIONI DI EURO DEI CITTADINI”.
Giudicate voi.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano