Caro Direttore,
la Galleria “il Salotto” dei milanesi? Secondo le idee di Sala è una rappresentazione che descrive la sua propensione elitaria da principe di un regno sfavillante. La Galleria è sempre di più il luogo del lusso, dove una povera crista come me non può né fermarsi per un caffè comodamente seduta, né comprare un articolo perché il lusso emargina immediatamente chi sbarca la giornata con una pensione. E dopo le vicissitudini di gare ripetute, ricorsi ripetuti, il desiderio di piazzarsi in Galleria è di tante le firme prestigiose che concorrono con paccate di euro. Ansa ci informa “Tredici offerte per due negozi in Galleria Vittorio Emanuele II, nel cuore di Milano, da Tod’s, a Fendi, fino a Bottega Veneta, Hermes e Dior. Le griffe della moda si daranno battaglia a colpi di rialzi per la prossima asta all’incanto, con cui il Comune assegnerà i due spazi nel ‘Salotto della città’ e che si dovrebbe tenere verso la fine di febbraio”.
Il MacDonald non c’è più da anni eppure accoglieva con spirito popolare chiunque, con naturalezza e sopravvivevano botteghe che la memoria ricordava con piacere. Oggi la corsa all’insegna in Galleria è una battaglia per vincere uno spazio, mentre il Comune incassa.
E’ vero, la Galleria rappresenta il cuore di Milano, ma sempre più la vetrina di una Milano ricca, lussuosa, dove trovare uno spazio pop?
(Lettera Firmata)
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