Per promuovere la libertà di scelta dei lavoratori senza gravare sulle casse dello Stato
L’Ape volontario – l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica, una soluzione di mercato per anticipare la pensione – scadrà il 31 dicembre 2019. Andrebbe rinnovato, reso strutturale e modificato per renderlo più accessibile, con l’obiettivo di promuovere la libertà di scelta dei lavoratori senza gravare sulle casse dello Stato. Lo sostengono Francesco Del Prato e Matteo Paradisi nel Briefing Paper “Una proposta per un Ape volontario finalmente a regime” (PDF).
Scrivono Del Prato e Paradisi: “Ape volontario è uno strumento ben costruito, che risponde a un’alta domanda di prepensionamento, coniugando i vantaggi diretti e indiretti di una maggiore flessibilità in uscita senza gravare sulla finanza pubblica. Questa misura, dopo due anni di sperimentazione, è in scadenza a dicembre 2019, e non esiste un buon motivo per non rinnovarla. Questo lavoro propone di aumentare il take up di Ape volontario permettendo agli erogatori del prestito di gestire l’intero processo di domanda per conto del beneficiario, offrendo dei pacchetti integrati e promuovendo direttamente la misura”. Il lavoro esegue una simulazione sui maggiori costi di distribuzione dello strumento: “secondo la nostra simulazione, estremamente conservativa, un Ape volontario promosso e gestito dagli intermediari avrebbe un costo di 6? al mese in più per un lavoratore che voglia anticipare la pensione di 2 anni con una pensione netta di 1000?”.
Il Briefing Paper “Una proposta per un Ape volontario finalmente a regime” di Francesco Del Prato e Matteo Paradisi è liberamente disponibile qui (PDF).
(Istituto Bruno Leoni)
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