E ancora si dice che c’è un bilancio positivo, fra aperture e chiusure di negozi lungo le tratte M4. Ma dove? Lo dice una ricerca della Camera di Commercio: dal 2016 al 2018 chiuse 634, aperte 853. Quindi più 219!! Ho usato il femminile, perche stiamo parlando di sedi di impresa, che comprendono negozi, ma anche artigiani. Elettricisti, imbianchini, idraulici, o professionisti che aprono la partita iva con l’indirizzo della propria abitazione. Non ci sarebbe da stupirsi se si scoprisse che le persone stanno scegliendo le tratte della M4, considerando il rapporto disagio/minor prezzo di affitto, visto che in molti stabili i prezzi sono stati ridotti. Nel caso di acquisto magari sono riusciti a spuntare un affare, in vista poi di quanto aumenteranno i prezzi a fine lavori.
Quindi bisogna saper interpretare i numeri. Anche nel caso stessimo parlando di vetrine, bisognerebbe verificare di quanti occhi stiamo parlando. Se ha chiuso un negozio a sei vetrine, questo può essere stato dal proprietario diviso in due o tre unità. Così il numero potrebbe essere lievitato. Ad esempio in via Foppa all’altezza del civico 4, c’era il Bistrot del Tempo Ritrovato, che aveva quattro vetrine. Si è spostato utilizzando la proposta del Comune in altro quartiere. Al suo posto ora ci sono due attività diverse: un parrucchiere e una birreria. Secondo il rilievo della ricerca avremmo un’attività chiusa e due aperte!! Ottimistico! In altri casi potrebbe essere che abbia riaperto una attività a una vetrina e le altre cinque siano rimaste vuote. Quindi??? E’ vero dopo tre chiusure e riaperture, – e anche queste avranno un peso nella ricerca – un prestinaio di Lorenteggio ha aperto, auguri, complimenti a chi ci prova.
Ma, Signori, abbiamo davanti altri quattro anni!! La tratta Est terminerà nel 2022, le tratte Ovest e la centrale termineranno nel 2023. Quindi bisogna muoversi su più fronti, se non vogliamo che i negozianti che resistono con grande fatica abbassino le saracinesche facendo delle vie un deserto assoluto. Perché, e insisto su questo punto, meno negozi aperti vuole dire meno servizio, meno luce, meno movimento, meno sicurezza, un danno per i residenti ancora più grave di tutti i disagi che quotidianamente affrontano: mancanza di mezzi di trasporto, lontananza dalle fermate, ritardi, parcheggi all’osso, cesate sporche, una sensazione di abbandono.
Allora bisogna pensare ad altri bandi, rivolti anche ai commercianti proprietari dei muri, che debbano pagare il mutuo o meno. Bandi che prendano in considerazione tutti i negozi, anche quelli non coperti dalle cesate: se sono a cinque metri dalle cesate che cosa cambia? Il passaggio non c’è.
E a proposito di passaggio, va creata un’attrattiva. Per questo ho pensato a un progetto, “Una Blu Week” che coinvolga insieme commercianti, M4 e MM. Una settimana di Ottobre, durante la quale nei negozi ci sono offerte, di scontistica, come nel Black Friday o qualitative: insolite, creative, utili, e fuori si possono visitare a turno ogni giorno alcuni cantieri. Una settimana che racconti anche al positivo la storia della M4, facendo assaggiare e conoscere i negozi nella loro specifica offerta a persone che vengono anche da lontano. Sono i negozi di M4 che si troveranno all’uscita o vicini alle stazioni, bene andarli a vedere da ovest, al centro, a est e viceversa, o da ovunque si parta. Ci vorranno una buona pulizia delle cesate, il completamento della segnaletica (già previsti), un’accorta campagna pubblicitaria, proprio con i mezzi MM. Ne ho già parlato con il Direttore della Comunicazione di Metropolitana Milanese e ci vedremo nei prossimi giorni. Intanto ho già incontrato diversi commercianti e alcune associazioni. A loro piace, anche perché dovrebbero metterci solo impegno e ingegno. Bisogna provare. Se l’esperimento andrà bene, la blu week potrebbe divenire un appuntamento fisso due all’anno, tre, quattro, si vedrà.
Orietta Colacicco
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Sono d’accordo su tutto.molto bene l’idea della settimana ad ottobre per festeggiare( si fa per dire)l’arrivo della linea blu. A presto grazie.